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Confronto in salita fra sindacati e Whirlpool, su stop Carinaro nessuna marcia indietro

29 aprile 2015 | 19.17
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L'incontro di oggi al Mise si è tradotto di fatto in un muro contro muro: l'azienda non ha fatto alcuna marcia indietro né sulla chiusura che attende gli stabilimenti di Carinaro e None né sui licenziamenti. E la Fim avverte: così si va dritti allo scontro. Ieri lo sciopero di 2 ore allo stabilimento di Napoli

Confronto in salita fra sindacati e Whirlpool, su stop Carinaro nessuna marcia indietro

Confronto tutto in salita tra Whirlpool Italia e sindacati sul piano di riorganizzazione dei siti ex-Indesit. Il nuovo incontro, oggi, tra azienda e sindacati con la mediazione del Mise, si è tradotto di fatto in un muro contro muro: l'azienda pur confermando la propria disponibilità ad una discussione "senza pregiudiziali" non ha fatto però alcuna marcia indietro nè sulla chiusura che attende gli stabilimenti di Carinaro e None, nè sui licenziamenti. Condizioni, queste, che i sindacati giudicano preliminari all'avvio di qualunque forma di negoziato.

Un braccio di ferro dunque che attende di essere sciolto mentre Fim Fiom e Uilm avvertono: così si va dritti allo scontro. Il prossimo round , previsto per martedì' prossimo, 5 maggio, perciò si carica di aspettative; Whirlpool Italia ha garantito che risponderà ad una serie di domande poste dai sindacati, non ultima proprio la non sostenibilità economica dei siti di Caserta e quello di None. Ma al momento le posizioni restano inconciliabili con un negoziato.

Ad alzare i toni soprattutto la Fim. "Ci attendevamo dall'azienda un cambio di rotta tradito dalla disponibilità ad aprire un confronto senza pregiudiziali. Restano invece le chiusure e i licenziamenti. Non comprendiamo la logica industriale che ha spostato il mirino su Carinaro, serve invece rivedere le missioni produttive", scandisce nel corso dell'affollato incontro al Mise, il leader delle tute blu della Cisl, Marco Bentivogli, per il quale non basta confermare l'accordo del 2013 senza assicurare "missioni e attività produttive per tutti i siti". E all'ad di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, rinnova la richiesta: "Se volete evitare lo scontro rimuovete chiusure e licenziamenti a partire da Caserta", dice esigendo quella "responsabilità sociale dell'impresa" che deve necessariamente seguire quansdo "si accettano finanziamenti pubblici", altrimenti, avverte ancora, "il contribuente paga le aziende che licenziano i lavoratori".

E un no all'avvio di un negoziato senza togliere dal tavolo lo stop di Carinaro e gli esuberi previsti, arriva anche dalla Uilm. “Non entriamo nel merito, come l’Ad Davide Castiglioni ci ha chiesto, finché il Gruppo non rimuoverà le richieste di chiusura ed esuberi tuttora in piedi”, dice infatti, Rocco Palombella che chiede di "modificare quel piano per avere una prospettiva di dialogo". E' infatti, per la Uilm, proprio l'assenza di prospettive a creare intorno alla vertenza Whirlpool "una situazione estremamente tesa". Il sindacato infatti, come spiega il segretario Uilm Campania, Giovanni Sgambati, "è disposto a stringere per una conclusione positiva della vertenza ma solo se si rimuove la decisione della chiusura dei siti" e ha già messo in conto una lunga lotta come dimostra, conclude, "la mobilitazione decisa anche in realtà critiche come Carinaro".

Prossimo appuntamento, dunque, il 5 maggio prossimo; quello di oggi, infatti, come ha spiegato in apertura il direttore generale del Mise, Giampietro Castano, assente il ministro Federica Guidi, anche se informata dell'andamento del tavolo, "è stato il primo di una serie di incontri per provare a trovare una soluzione". Una settimana in cui con ogni probabilità la parola passerà alla 'diplomazia' che vaglierà la possibilità di trovare una via di uscita che al momento non si vede.

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