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Confsal, disoccupazione giovani è emergenza, serve raccordo con istruzione

03 aprile 2014 | 15.31
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Confsal, disoccupazione giovani è emergenza, serve raccordo con istruzione

Salisburgo, 3 apr. (Labitalia) - "La vera grande emergenza italiana è costituita dalla disoccupazione giovanile", per questo occorre "puntare su un nuovo concreto e garantito raccordo fra il sistema di istruzione e formazione e il sistema economico produttivo per superare il gap della difficile transizione scuola-lavoro". Ad affermarlo è Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal, in occasione del Consiglio generale del sindacato. "Le cause che continuano a frenare l’occupazione, e come tali vanno decisamente superate, sono costituite - spiega - dalla scarsità di profili professionali in alcuni settori e distretti industriali e il livello di competenze spendibili il più delle volte inadeguato alle esigenze del sistema produttivo".

Se "la priorità assoluta è costituita dall’occupazione, ovvero dalla diffusione del lavoro, soprattutto nei periodi di stagnazione economica e di recessione, questo però non significa - avverte - non tener conto del valore della stabilità del rapporto di lavoro e di non considerarlo obiettivo fondamentale, bensì di affermare semplicemente la priorità dell’occupazione, rinunciando a qualche rigidezza, spesso inutile, in materia di tutele". Entrando poi nel merito dei provvedimenti del governo Renzi per il lavoro, Nigi dice: "La Confsal ritiene che la 'nuova' flessibilità proposta per il contratto a termine, riguardo alla acasualità, alla possibilità di articolare i periodi del contratto e alla conferma della soglia del 20%, possa essere una proposta-base per migliorare l’istituto in iter parlamentare". Ma aggiunge che "sarebbe giusto occuparsi maggiormente delle questioni aperte delle false partite Iva, dei co.co.pro. e degli associati in partecipazione senza tutele".

Riguardo, poi, alla previsione per la semplificazione dell’apprendistato, prosegue, la Confsal "condivide le modifiche all’istituto con l’auspicio che se ne estenda l’utilizzo".

Quanto al riordino degli ammortizzatori sociali e delle forme contrattuali, la Confsal ritiene che il progetto di riforma "debba essere fondato sulle politiche attive, affinché l’obiettivo del sostegno al reddito sia l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo" e, ricorda, "si batte da tempo per un sistema universale di ammortizzatori con la contribuzione di imprese e lavoratori: soltanto così si può estendere il sostegno al reddito anche ai precari, includendo tutte le tipologie contrattuali subordinate e parasubordinate senza gravare sulla fiscalità generale".

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