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Confsal, no a tagli su pensioni e pubblico impiego

03 aprile 2014 | 15.54
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Confsal, no a tagli su pensioni e pubblico impiego

Salisburgo, 3 apr. (Labitalia) - "La Confsal si opporrà con forza a un eventuale intervento di tagli alle pensioni basse e medie, nonché alla riduzione drastica di lavoratori pubblici attraverso il blocco totale triennale del turn over". Ad affermarlo con forza è Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal, in occasione del Consiglio generale del sindacato.

"La Confsal - rimarca - esprimerà il massimo impegno affinché la spending review non assuma per i tagli metodi irrazionali e iniqui e punti ad eliminare effettivamente sprechi e ruberie nella pubblica amministrazione, anche per l’invasione della cattiva politica. Va sottolineato chiaramente che sia i pensionati che i dipendenti pubblici hanno già pagato oltre ogni limite il prezzo della crisi e conseguentemente la Confsal si dichiara assolutamente indisponibile a far passare un ulteriore arretramento giuridico ed economico delle due categorie".

"La pubblica amministrazione - avverte Nigi - non potrebbe sopportare ulteriormente: una riduzione del personale con organici al momento sottodimensionati rispetto alla media dell’Europa; l’invecchiamento dei dipendenti con la conseguente insufficiente propensione all’innovazione tecnologica e con una ridotta disponibilità all’aggiornamento professionale; la disomogeneità dei pensionati nei diversi settori, senza la possibilità del turn over e in mancanza di un serio progetto di mobilità professionale volontaria".

Sottolineando che, sui progetti governativi annunciati in materia fiscale, "una valutazione corretta ed equilibrata si potrà fare allorquando si conosceranno i termini di copertura della manovra finanziaria", la Confsal comunque giudica "la manovra fiscale coraggiosa e non priva di significato, ma fortemente impegnativa". "Potrebbe avere effetti positivi sulla domanda interna di beni e servizi primari, anche se c’è da considerare il possibile differimento della propensione al consumo, nonché sulla liquidità delle imprese per effetto dell’abbattimento del 10% dell’Irap unito ai pagamenti delle pubbliche amministrazioni", precisa Nigi. "Per la copertura finanziaria si è in presenza di un’operazione politicamente e tecnicamente difficoltosa nel trovare un giusto equilibrio fra i diversi interventi", osserva.

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