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Fisco: Confsal Salfi, su dirigenti agenzie decaduti è mistificazione fatti

08 maggio 2015 | 18.04
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La posizione del segretario generale del sindacato, Sebastiano Callipo.

Il segretario generale della Confsal Salfi, Sebastiano Callipo
Il segretario generale della Confsal Salfi, Sebastiano Callipo

"Abbiamo atteso per settimane che sulla questione dei dirigenti delle Agenzie Fiscali decaduti dall’incarico, a seguito dell’ormai famosa sentenza n° 37/2015 della Corte Costituzionale fosse resa una informazione intellettualmente onesta. Nonostante i tentativi fatti, da alcuni, di rendere il nostro punto di vista sull’argomento, continuiamo ad assistere invece a una mistificazione dei fatti, attraverso interventi presso vari mass media che, oramai, è giunta al limite della diffamazione". Così, in una nota, il segretario generale della Confsal Salfi, Sebastiano Callipo.

"E allora iniziamo a parlare di questi soggetti -continua nella nota Callipo- che intervengono sull’argomento spacciandosi per tutori della legalità. I nomi sono a tutti noti o per il loro passato di aspiranti dirigenti mai arrivati alla desiderata meta, andando avanti per ex reggenti di posizioni dirigenziali non confermati negli incarichi per vari motivi, finendo con personaggi noti alle cronache interne delle Agenzie per avere ottenuto qualifiche e passaggi di carriera con provvedimenti ad personam la cui legittimità rimane ancora molto dubbia. Da questi signori noi e lo diciamo chiaramente -continua Callipo- non possiamo accettare né lezioni di legalità, né insegnamenti di alcun genere".

"Il problema, quindi, lungi dal risolversi, si trascinava, creando una vera e propria classe di dirigenti incaricati pluriennali -continua il sindacalista- ovvero precari né più né meno come quelli di altre amministrazioni pubbliche, che però hanno avuto la possibilità di risolvere la cosa con concorsi appositamente dedicati al personale interno; concorsi che nessun Tribunale, in quei casi, ha annullato. Nulla di tutto ciò è successo per le Agenzie fiscali, anzi con la sentenza della Corte Costituzionale una classe dirigente di circa mille persone è stata fatta fuori".

"A questo punto, visto che a gran voce tutti hanno chiesto interventi risolutivi al governo, ma nulla accade, o quanto meno è accaduto fino ad oggi, ci si domanda -si chiede Callipo- quale sia il reale obiettivo a cui mirano gli artefici delle iniziative".

"Temiamo allora, e questo il Paese deve saperlo - continua Callipo - che dietro questo strano caso dei dirigenti definiti abusivi, falsi, o quant’altro, si celi una manovra destinata a cancellare l’esperienza delle Agenzie fiscali, che a detta di molti hanno negli anni cambiato in meglio il volto del fisco, per ritornare a un'amministrazione burocratica, magari sotto il diretto controllo dei poteri forti, terminologia che, in questo caso, non deve apparire abusata, ma disvela trasversalità politico-economiche che in questo Paese sono da sempre intoccabili".

"Noi, come funzionari dello Stato, indignati da questa campagna mediatica che non abbiamo più intenzione di subire passivamente, chiediamo -conclude Callipo- di avere la possibilità di spiegare al Paese come sono andate e come stanno realmente le cose, anche mediante un confronto diretto e pubblico con questi presunti paladini della legalità".

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