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Pa: Confsal-Unsa davanti Corte costituzionale su blocco contratto

01 settembre 2014 | 13.07
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Battaglia: "Per rappresentare le ragioni dei lavoratori nel corso della seduta in cui verrà discusso il ricorso, la cui data non è ancora stata fissata, ma che speriamo sia la più prossima possibile".

Massimo Battaglia
Massimo Battaglia

"Mentre nel mese di agosto si sono succedute voci e smentite su un eventuale proroga del blocco del contratto dei dipendenti pubblici, la Confsal-Unsa prosegue il suo impegno per ottenere un immediato rinnovo contrattuale e il giusto adeguamento degli stipendi dei lavoratori pubblici bloccati ai valori del 2010". A dirlo Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

"Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 agosto scorso -ricorda- è stata pubblicata l’ordinanza del Tribunale di Ravenna che ha ritenuto fondato il ricorso presentato dall’Unsa sull’illegittimità costituzionale del blocco dei contratti e degli stipendi previsti dalla legge 122/10, inviando il ricorso direttamente alla Corte per il giudizio di costituzionalità".

"Nella giornata di oggi, la Confsal-Unsa -spiega- per mano del responsabile dell'ufficio Legale, avvocato Pasquale Lattari, si è costituita quale parte interessata proprio davanti alla Corte Costituzionale al fine di rappresentare le ragioni dei lavoratori nel corso della seduta in cui verrà discusso il ricorso, la cui data non è ancora stata fissata, ma che speriamo sia la più prossima possibile".

"Appare fondamentale il riconoscimento del diritto -fa notare Massimo Battaglia- all’adeguamento stipendiale per tutti i lavoratori pubblici, e non solo per una parte privilegiata di essi, anche per innescare nel sistema economico italiano quelle forze capaci di contrastare la costante tendenza alla contrazione dei consumi che domina lo scenario già da molti anni, come è confermato dall’ultimo rapporto Istat di agosto sui consumi degli italiani".

"Così come è fondamentale -osserva- che tale adeguamento non vada a sovrapporsi ai famosi 80 euro, assorbendolo, ma che si aggiunga ad esso".

"In passato la Corte -ricorda il segretario generale della Federazione Confsal-Unsa- ha già avuto modo di esprimersi circa l’incostituzionalità del blocco delle retribuzioni, riconoscendo ai magistrati il diritto all’adeguamento stipendiale. Ci auguriamo che la Corte, quando discuterà il ricorso dell’Unsa, decida in modo coerente a quanto già deliberato per le migliaia dei magistrati italiani, riconoscendo lo stesso diritto ai restanti milioni di lavoratori pubblici".

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