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Pa: Confsal-Unsa, governo ancora in tempo per cambiare rotta

07 luglio 2014 | 14.11
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Appello del sindacato al ministro Madia.

Pa: Confsal-Unsa, governo ancora in tempo per cambiare rotta

"Il Parlamento sta lavorando sulla conversione del decreto sulla P.a. e questa settimana sarà decisiva per capire come l’Aula interverrà sul testo, apportando i necessari correttivi all’impianto proposto dal governo". Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

"Cittadini, aziende e lavoratori hanno bisogno di una vera riforma della P.a. ma questo provvedimento - avverte - non reca nessuna novità di rilievo. Siamo in presenza di un’altra occasione persa e di una perdita di tempo prezioso per il rilancio del sistema paese".

"Le questioni centrali, da noi proposte da tempo, necessarie per poter parlare di un vero rilancio e una vera riforma della P.a. - sottolinea - sono rimaste senza risposta nel provvedimento governativo. E mi riferisco allo sblocco del contratto scaduto nel 2009, allo sblocco dello stipendio fermo ai valori del 2010, allo sblocco reale del turn over, e non certo a quello evanescente del decreto, a una vera politica di valorizzazione dei dipendenti, a un rafforzamento della contrattazione nazionale e integrativa, a una modifica dei concorsi pubblici per farli divenire rapide selezioni di personale idoneo a lavorare in più amministrazioni, a una modifica della riforma Fornero sull’accesso alla pensione e a un sostegno alla previdenza complementare".

"Noi crediamo che la P.a. - osserva Battaglia - non sia un carrozzone a perdere come invece la politica l’ha voluta intendere e come i media, sempre in cerca di scandali, vogliono dipingere. Al contrario, riteniamo che essa rappresenti una scommessa da vincere senza alternative per il bene di tutta la nostra collettività. E su una scommessa si investe, non si taglia: crediamo nella reinternalizzazione dei servizi ceduti in appalto e divenuti più cari e meno efficaci. Così come riteniamo necessario recuperare risorse pubbliche tagliando la spesa improduttiva. E credo che su 1 miliardo e 300 milioni di euro usati per pagare consulenze esterne ci siano ampi margini di intervento".

"Ma si vede che il governo mal sopporta la verità - prosegue Battaglia -ed è forse per questo che attacca frontalmente il sindacato, prevedendo la riduzione del 50% dei permessi e dei distacchi sindacali. A mio avviso, questo è un attacco alla democrazia e alla Costituzione, poiché comprime il diritto alla tutela sindacale. Per questo, la Confsal-Unsa sta chiedendo a tutti i parlamentari di intervenire in questa settimana decisiva con emendamenti durante i lavori in commissione e in Aula per impedire questa violenza normativa".

"Rinnoviamo la richiesta al ministro per la P.A. Madia di aprire un tavolo vero, e non solo formale e utile per i rapporti con la stampa, in cui le parti sociali e i lavoratori siano coinvolti per realizzare un profondo ed efficace disegno di riforma della pubblica amministrazione", conclude.

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