"Per le forze dell'ordine, in caso di morte telefonare al notaio". E' quanto scritto sul biglietto, lasciato sulla porta di casa dall'uomo, che ieri in via Stasi a Roma, ha ucciso i due coniugi suoi vicini di casa e si è poi suicidato. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia Trionfale e del Nucleo Investigativo di Via In Selci, Torro non aveva rapporti con il figlio e circa un anno fa aveva consegnato al notaio il suo testamento e la chiave di casa in caso di morte. Sul biglietto era scritto, infatti, anche il numero del notaio. Si tratta di un dettaglio che, comunque, secondo gli investigatori non indica che nel delitto ci fosse premeditazione.
Alla base del duplice omicidio e del successivo suicidio ci sono le continue liti condominali tra le vittime e l'omicidio. I tre vivevano sullo stesso pianerottolo in spazi molto ristretti e angusti e già in passato avevano avuto discussioni per problemi di convivenza, tra cui anche insofferenza per i rumori. Pare che i coniugi e l'82enne si fossero anche reciprocamente scambiati diversi dispetti. Ieri al culmine dell'ennesima lite Torro ha preso la sua pistola, che deteneva regolarmente, e ha sparato ai suoi vicini. Poi si è ucciso.