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Consip, Romeo non risponde ai magistrati. Legali: "Fregato più volte"

06 marzo 2017 | 08.49
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Alfredo Romeo (Foto Fotogramma)
Alfredo Romeo (Foto Fotogramma)

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Alfredo Romeo, l'imprenditore campano arrestato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Il gip Gaspare Sturzo e il pm Mario Palazzi hanno lasciato il carcere di Regina Coeli.

''Non ha mai dato soldi a nessuno. Non ha mai incontrato il padre di Renzi o gente dell'entourage'', hanno detto i legali dell'imprenditore campano arrestato per corruzione prima di entrare nel carcere di Regina Coeli.

''Non era privilegiato era emarginato all'interno della Consip. Altro che corruttore lui è stato fregato più volte come è stato rappresentato in un esposto depositato in aprile alla Consip e per conoscenza in Anac e Antitrust'', ha sottolineato uscendo dal carcere Vignola aggiungendo: "Questo incartamento è stato depositato circa 3 mesi fa alla procura di Napoli e ora anche a Roma. Nel corso dell'interrogatorio si è riportato a questo documento in cui sono descritti i suoi rapporti in Consip e i meccanismi di affidamento degli appalti''. ''Viene rappresentato come il grande corruttore ma qui si tratta di una corruzione, se mai c'è stata, non dico da quattro soldi ma quasi'', ha aggiunto il legale concludendo: "'Se vero parliamo di cifre modeste date a Gasparri per alcune consulenze. Il resto è gossip e clamore mediatico''.

''C'è un problema di assenza totale di riscontri alle dichiarazioni del chiamante in correità Marco Gasparri. Non c'è nessuna prova di versamenti una tantum. E' tutto gossip. Per un alto funzionario di Consip, visto lo stipendio che ha, un risparmio di 100mila euro è anche abbastanza poco'', hanno detto ancora i legali per i quali ''Romeo non è un corruttore ma vittima di questo sistema che ha portato a sovraesporlo quando non ha fatto nulla''.

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E ancora: ''Faremo istanza di revoca della misura cautelare basata su diversi aspetti che lasciano dubitare sulla validità e utilizzabilità di molti aspetti processuali sia per quanto riguarda la durata delle indagini sia per la modalità di acquisizione della prova per quanto riguarda le intercettazioni ma anche per la ricostruzione dei documenti attribuiti all'avvocato Romeo, su cui non sono state rispettate le regole del codice di procedura penale'', fanno sapere i legali. ''Chiederemo la revoca della custodia cautelare - hanno aggiunto gli avvocati Francesco Carotenuto e Alfredo Sorge - non tanto per questioni di merito quanto per questioni di procedura penale''.

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