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Pa, Consulta boccia riforma Madia

25 novembre 2016 | 17.29
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La riforma Madia è illegittima nelle parti in cui prevede che l'attuazione attraverso i decreti legislativi possa avvenire dopo aver acquisito il solo parere della Conferenza Stato-Regioni. E' quanto prevede una sentenza della Consulta che si è espressa dopo un ricorso della Regione Veneto. Serve, invece, un'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni per potere procedere con i decreti attuativi della riforma. A questo punto, sono illegittimi anche i decreti approvati ieri in via definitiva dal Cdm.

Immediata la presa di posizione dei sindacati dei dirigenti pubblici, la categoria più coinvolta dalla riforma. Dall'Unadis a Fedir, le principali sigle sono in fermento. La riforma Madia è "tutto da rifare, dunque. E domani la delega scade" incalza l'Unione nazionale dirigenti dello Stato attraverso il segretario generale Barbara Casagrande. "Dopo le numerose iniziative volte ad evidenziare le nostre preoccupazioni nei confronti di una Riforma inapplicabile, incostituzionale, che lede l'imparzialità della funzione amministrativa e ingenera incrementi dei costi all'esterno, adesso dobbiamo ragionare sulle azioni immediate a tutela della difesa della dirigenza" indica Casagrande. "Esiste un giudice a Berlino: qualcuno comincia a dire che la legge Madia è incostituzionale e, di conseguenza, lo è il decreto legislativo adottato ieri dal Consiglio dei Ministri, laddove non vi è una intesa con la Conferenza Stato Regioni (ma solo un parere)", sottolinea.

Anche la Federazione dei Dirigenti e Direttivi Pubblici (Fedir), tramite il segretario nazionale Antonio Travia, spiega che il decreto sulla dirigenza, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ma non ancora firmato da Mattarella, "non può essere firmato dal capo dello Stato per quanto riguarda i dirigenti delle Regioni e dei ruoli Professionali, tecnici e amministrativi del Ssn". Dunque, "tutto da rifare per questi dirigenti. Da rifare anche il decreto legislativo sui direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari" dice Fedir che chiede a "Mattarella di non rendersi complice di Renzi di ulteriori illegittimità e quindi di non firmare il decreto Madia sulla dirigenza".

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