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Consumi: Confcommercio, tendenza al miglioramento, chiusa fase più negativa

05 marzo 2015 | 09.59
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L’indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) registra a gennaio 2015 un’invarianza rispetto a dicembre ed un calo dello 0,2% tendenziale. In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore mostra, dall’autunno, una modesta tendenza al miglioramento. Questa dinamica, che porta a ritenere ormai conclusa la fase più negativa del ciclo, è comunque ancora troppo debole per garantire in tempi ragionevoli il ritorno dei consumi sui valori, già depressi, di fine 2012.

"La stabilizzazione dei consumi si inserisce in un contesto nel quale tutti gli indicatori congiunturali mostrano segnali di miglioramento, rafforzando le attese di una graduale ripresa della nostra economia nell’anno in corso", commenta la Confcommercio.

Sul versante delle famiglie, il sentiment ha manifestato, anche a febbraio, un deciso incremento, raggiungendo il livello più alto dal 2010. Il dato è sintesi di giudizi ed aspettative positive sia per la componente personale, sia per la situazione del paese. Il miglioramento ha riguardato anche le attese sull’occupazione. Anche le imprese hanno evidenziato, a febbraio, una buona crescita della fiducia, tornata sui livelli dell’estate del 2011. A questo andamento hanno contribuito aspettative positive da parte degli operatori del manifatturiero, del commercio e dei servizi. Solo gli imprenditori delle costruzioni segnalano attese negative.

La ripresa della fiducia si associa ad un graduale miglioramento dell’attività produttiva. Stando alle stime di Confindustria, la produzione industriale, a febbraio 2015, avrebbe evidenziato, per il quarto mese consecutivo, un incremento (+0,2% rispetto a gennaio). Questa tendenza dovrebbe rafforzarsi nei prossimi mesi in considerazione del permanere di un andamento positivo degli ordinativi (+0,6% congiunturale).

I segnali di miglioramento dell’attività economica cominciano a produrre i primi effetti sul mercato del lavoro. Anche a gennaio, stando alle stime provvisorie dell’Istat, il numero di occupati ha registrato un contenuto incremento (+11mila unità rispetto a dicembre). Più accentuato è risultato il calo delle persone in cerca di occupazione (-21mila rispetto al mese precedente). Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un modesto ridimensionamento del tasso di disoccupazione sceso al 12,6% (12,7% a dicembre).

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