Il direttore creativo Kang Dong Jun ha inserito un twist nel suo stile minimal e pop avant-garde, che mixa il codice estetico della tradizione sartoriale koreana, con l'approccio artigianale della manifattura occidentale attraverso contaminazioni etniche. (Fotogallery)
Contaminazioni etniche avvicinano la Corea e l'America degli indigeni nella collezione che D.Gnak porta in scena a Milano Moda Uomo per l'Autunno Inverno 2015 - 2016. Il direttore creativo Kang Dong Jun ha inserito un twist nel suo stile minimal e pop avant-garde, che mixa il codice estetico della tradizione sartoriale koreana, con l'approccio artigianale della manifattura occidentale attraverso contaminazioni etniche. (Fotogallery)
Le forme minimal e i tagli netti, definiscono la silhouette tra materiali naturali come la lana pregiata, la morbida pelle e il camoscio. Gli accenti grafici sono inseriti nel line up, seguendo l'ispirazione indo americana. Questi appaiono come sottili dettagli sul retro di una giacca sartoriale, mentre diventano più intensi ed evidenti sulle felpe. I colori scuri si alternano a inserti geometrici dai colori freschi, come il bianco e il rosso fuoco nelle giacche e i cappotti con i dettagli asimmetrici. Evocando un'estetica moderna e urbana con una forte influenza streetwear, la collezione include una serie di capispalla lavorati in pelle di agnello nero, come giacche biker e bomber con un appeal contemporaneo e allo stesso tempo lussuoso.
Questi ultimi sono abbinati a pantaloni con il cavallo basso dalle proporzioni originali e tagliati sopra la caviglia; impreziositi da pannelli che creano un kilt come fosse una gonna, con dettagli origami sui fianchi. Le camicie di cotone arricciato sono inaspettatamente impreziosite da cerniere dall’aspetto sportivo, mentre le t-shirt sono decorate con stampe di immagini artistiche con rimandi spirituali.
