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Salvini apre la crisi

08 agosto 2019 | 23.09
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Il premier interviene dopo lo strappo del vicepremier leghista e rivendica l'operato del suo governo: "Il ministro vuole capitalizzare il consenso, basta svilire i membri dell'esecutivo". Di Maio: "Da Conte atto di trasparenza"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Dopo 14 mesi di alti e bassi, arriva la rottura definitiva all'interno del governo gialloverde. A sancirla il ministro dell'Interno, Matteo Salvini con una dichiarazione resa pubblica poco prima delle ore 20. "Inutile andare avanti, si restituisca velocemente la parola agli elettori". Concetto poi ribadito in serata durante il comizio di Pescara. Il leader leghista vuole andare alle urne a ottobre forte di un consenso che, secondo i sondaggi, sarebbe vicino al 40%.

Ma il premier Giuseppe Conte non ci sta e dopo una giornata convulsa, parla in sala stampa a Palazzo Chigi annunciando che si presenterà alle Camere e rivendicando l'operato del suo governo che, sottolinea, "non era in spiaggia". "Mi riservo - spiega - di contattare i presidenti di Senato e Camera affinché adottino le iniziative di competenza per permettere alle Camere di tornare a riunirsi". Per Conte, "questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia, era ogni giorno nelle sedi istituzionali a lavorare dalla mattina alla sera nel rispetto degli italiani. Questo governo, da me coordinato, si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani".

"Ieri e oggi pomeriggio - sottolinea il premier - è venuto Salvini che mi ha anticipato l'intenzione della Lega di interrompere l'esperienza di governo e la volontà di andare a votare per capitalizzare il consenso".
"Al ministro dell'Interno spetterà - continua quindi Conte -, nella sua veste di senatore e leader della Lega, di spiegare al paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento, le ragioni che lo inducono a interrompere anticipatamente e bruscamente l'azione del governo'' Ma in Parlamento, avverte, "dovremo dire la verità e non nasconderci dietro dichiarazioni retoriche o slogan mediatici. Non permetterò più che si alimenti la narrativa del governo dei no".

"Questo governo da me coordinato - rivendica Conte - si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani. Non accetterò più che vengano sminuiti la dedizione e la passione con cui gli altri ministri, tutti viceministri e tutti i sottosegretari, insieme a me, hanno affrontato l'impegno di governo". "E certo - spiega ancora - non posso accettare che sia svilito il cospicuo lavoro svolto dai parlamentari nelle rispettive commissioni e nelle aule''.

"Non considero il confronto tra governo e parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e, in particolare, della democrazia parlamentare", afferma ancora il premier parlando del caso che ha coinvolto il vicepresidente del Consiglio Salvini, in merito ai suoi rapporti con la Russia.

Poi il nuovo attacco al vicepremier leghista: "Leggo l'invito di Salvini ai parlamentari a non perdere tempo, adducendo pretesti vari, ma tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta evidentemente al ministro dell'Interno convocare le Camere e decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali''

In ogni caso, sottolinea Conte, "farò in modo che questa crisi da lui innescata (Salvini ndr) sia la più trasparente della storia della vita repubblicana, per questo mi riservo di contattare i presidenti del Senato e della Camera, affinché adottino le iniziative di propria competenza per permettere alle camere di tornare a riunirsi''. Questo passaggio parlamentare, sottolinea il premier, "dovrà svolgersi davanti ai parlamentari. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero state i tratti distintivi di questo governo e vigilerò affinché questi valori siano rispettati fino all'ultimo giorno''.

DI MAIO - "Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenta al Parlamento e presentandosi al Parlamento chiede la fiducia al Parlamento. E' un atto di trasparenza giusto, una procedura parlamentare che permetterà ai cittadini di capire anche le motivazioni per cui si vuole fare cadere il Governo". Così il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio al Tg1.

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