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Calcio: Conte conferma Di Biagio all'Under 21 e lancia allarme competitività

10 luglio 2015 | 19.06
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ANTONIO CONTE - INFOPHOTO
ANTONIO CONTE - INFOPHOTO

Antonio Conte ha confermato Gigi Di Biagio alla guida all'under 21 ed ha gettato uno sguardo al futuro del calcio italiano, volendo dare delle linee guida per le giovani generazioni e lanciando un allarme competitività. Il Commissario tecnico e coordinatore delle nazionali giovanili oggi, insieme al vice coordinatore Maurizio Viscidi, ha fatto il punto sulle attività delle nazionali azzurre, in un incontro informale con la stampa, dove ha sottolineato di "stare bene" ed ha dato la sua visione di calcio, definendo i nuovi tecnici delle formazioni giovanili azzurre.

Oltre a Di Biagio, e' stato confermato Evani alla guida dell'Under 20, mentre e' stato promosso Vanoli alla Under 19, e per l'under 18 e' stato scelto Roberto Baronio "fresco di master con una esperienza con gli allievi di una squadra dilettanti. E' un ragazzo che ha fatto tutta la trafila all'under e sa cosa significa la maglia azzurra e poi predilige il modulo 3-4-3 a me caro", ha detto Conte, sottolineando come per l'under 17 "stiamo ancora facendo delle valutazioni" e "l'under 16 rimane Zoratto e all'under 15 abbiamo Rocca che e' di grande aiuto".

"Gigi con il suo staff hanno fatto un buon lavoro e Di Biagio sarà ancora l'allenatore per questo biennio nell'under 21", ha sottolineato ancora Conte, convinto dall'ottimo lavoro del tecnico romano, nonostante l'eliminazione alla fase finale dell'Europeo. "Viste le prestazioni e il girone che ci era capitato siamo rimasti un po' amareggiati e delusi di non essere riusciti ad andare alle semifinali e qualificarsi per le olimpiadi, ma la nostra nazionale aveva le carte in regola per fare qualcosa di positivo. Potevamo quindi fare qualcosa di importante ma il lavoro di Di Biagio credo sia stato ottimo. Bisogna ragionare valutando gli allenatori non solo sui risultati".

Secondo Conte comunque a livello giovanile, considerando Under 21, under 19 e under 17 "se guardiamo bene si e' rimessa in moto la macchina anche a livello di club, dove si sta lavorando in maniera differente e bene, seguendo gli input che arrivano a livello europeo. Debbo ringraziare tutti i club per la grande disponibilità nei rapporti"', ha proseguito Conte, ben consapevole dell'importanza dei risultati.

"Il risultato finale ti fa scrivere la storia, ti si ricorda per il successo ma oggi non dobbiamo nasconderci, raggiungere la fase finale per noi diventa già un obbiettivo importante. Poi ci deve essere la volontà di scrivere qualcosa di importante e con l'U21 potevamo fare qualcosa di bello e di storico. Ma cercheremo di migliorare". Anche per questo il tecnico ha voluto questo incontro sulle nazionali.

"Penso che sia importante conoscere i dati delle nazionali giovanili. Sono tutti ragazzi che faranno un percorso che li porterà alla nazionale A", ha sottolineato il ct azzurro, spiegando poi come si sia "toccato il fondo nel 2011, ma oggi si e' ripartiti e si stanno riguadagnando posizioni nel ranking rispetto a nazionali come Spagna e Belgio. Per me e' il primo anno da coordinatore, ma quando sono arrivato ho trovato un lavoro importante da parte di mister Arrigo Sacchi, che ha dato una impostazione molto importante, che ho cercato di mantenere, aggiungendo qualche mia idea. A livello giovanile c'e' un progetto ben definito e in questo periodo ho cercato di avere contatti frequenti con tutti gli allenatori per dare delle linea guida per tutte le nazionali".

Conte ha poi spiegato come "e' importante mantenere un determinato sistema di gioco, avere la stessa concezione, cercando di variare alcune cose. come sugli esterni, puntando su giocatori bravi più nell'uno contro uno, e presentare sempre due attaccanti. Orizzontali e non verticali". "Cercheremo di impostare il lavoro dando degli input agli allenatori, ma lasciando la possibilità di variare in base ai giocatori a disposizione. C'e' un indirizzo ma anche la libertà di cambiare, sempre tenendo presente alta intensità, pressing, fare la partita, rubare palla alta e giocare con il portiere. Stia cercando di impostare i nostri portieri con questo tipo di idea di gioco. Dal punto di vista tattico e' importante l'evoluzione del ruolo del portiere, per cercare, iniziando da dietro, di portare la superiorità numerica in mezzo al campo".

Il ct ha pero' anche delle forti preoccupazioni a lungo termine, soprattutto in vista della qualificazione del Mondiale in Qatar, dovute al fatto che rispetto ai tempi di Lippi e del Mondiale vinto nel 2006, c'era la possibilità per il ct della nazionale maggiore di avere una scelta su 100 calciatore di 61/62 italiani, oggi questa scelta si e' ridotta arrivando a 33 su 100. Questo e' il grosso problema, il pericolo maggiore che oggi corre l'Italia. Diventerebbe difficile essere competitivi se su 100 giocatori c'e' la possibilità di sceglierne 33, come proporzione, significa che c'e' qualcosa di sbagliato e che bisogna fare una inversione del trend", ha aggiunto Conte.

"Problema attaccanti? Sicuramente dati alla mano, vedendo le giovanili, e' un dato di fatto che oggi il reparto in cui si riesce a fornire meno la nazionale maggiore e le giovanili e' quello offensivo. Li siamo in grande difficoltà".

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