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Conte: "Nessun attacco alle banche"

31 marzo 2019 | 14.38
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Il premier: "Consiglio dei ministri in settimana con il decreto crescita e al più presto "quello per i truffati dagli istituti di credito"

Il premier Conte il sindaco Nardella, foto del Comune di Firenze
Il premier Conte il sindaco Nardella, foto del Comune di Firenze

"Non mi sembra che ci siano i presupposti per parlare di attacco alle banche, conserviamoci tutti lucidi". E' quanto ha detto il premier, Giuseppe Conte, parlando al Festival Nazionale dell'Economia Civile a Firenze in merito alle preoccupazioni espresse dal titolare del dicastero di via XX Settembre, Giovanni Tria. "Adesso dobbiamo sicuramente varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati delle banche - ha annunciato -. Lo abbiamo detto: c'è solo qualche aspetto tecnico e domani vedo anche il ministro Tria. Va varato assolutamente al più presto il decreto". "Fin dal mio insediamento mi sono definito come avvocato del popolo" e "adesso voglio essere garante di un nuovo patto sociale tra i cittadini e con i cittadini, e le istituzioni dovranno essere custodi di questo patto".

PIL - La crescita economica non basta per valutare il livello di soddisfazione dei cittadini. Serve ampliare gli strumenti, affiancando al Pil il Bes, indice che misura il benessere equo e sostenibile. Una precisazione rimarcata da Conte nel giorno in cui il ministro Tria, ammette che la crescita economica è ferma e tende allo zero. "La crescita economica - avverte Conte - è condizione necessaria ma non sufficiente per produrre soddisfazione di vita. Occorre considerare altri indicatori, altrettanto fondamentali: la salute, l'ambiente, la qualità della vita, la sostenibilità e la protezione dei beni comuni. Tutti fattori che contribuiscono ad accrescere il cosidetto Benessere equo e sostenibile, indice di misurazione della crescita, altrettanto importante, rispetto al tradizionale e famoso Pil". Questi elementi di misurazione, che passano in sottordine rispetto agli indicatori convenzionali, hanno ispirato sia Quota 100 che il reddito di cittadinanza. "Nella medesima prospettiva riformatrice del reddito di cittadinanza - ha premesso il presidente del Consiglio - orientata alla ricostruzione di un rapporto di fiducia e alla ricomposizione di un quadro sociale profondamente lacerato a causa delle politiche economiche perseguite negli ultimi anni, si inserisce anche Quota 100". Provvedimento che, ha detto ancora Conte, "rappresenta una soluzione riparatrice in favore di un'intera generazione di lavoratori che, a causa della riforma del 2011, ha visto improvvisamente aumentare di molti anni l'età pensionabile. E' stata una grave violazione del patto sociale, suscettibile di compromettere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". "Sin dal mio insediamento - ha poi ricordato Conte - mi sono definito, un po' arditamente, 'avvocato del popolo' ed è un mandato a cui desidero adempiere, con l'impegno di essere garante di un nuovo patto sociale, tra i cittadini e per i cittadini, per preservare le condizioni di uno sviluppo economico autenticamente umano. Le istituzioni quindi dovranno essere custodi di questo patto, coltivando la fede pubblica".

RIFORME - "In questi mesi di governo ho lavorato molto a singoli provvedimenti per realizzare importanti riforme e quelle già varate non sono ancora nulla rispetto al quadro di riforme che stiamo per realizzare". "Ma forse le maggiori energie fisiche e mentali - ha continuato il presidente del Consiglio - le ho spese per il perseguimento di un obiettivo fondamentale: ricostruire la fiducia tra le persone, tra i cittadini e le istituzioni. Anche il reddito di cittadinanza, oggetto delle critiche, esprime una politica a forte impatto sociale, orientata a proteggere, sostenere coloro che per fattori anche indipendenti dalla propria volontà, versano in condizioni di fragilità e vulnerabilità". "Domani non è previsto il Consiglio dei ministri: lo fisseremo ovviamente in settimana e porteremo il decreto crescita" informa, annunciando che lunedì incontrerà "il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker" con cui andrà anche "a cena insieme".

FAMIGLIA - "Il mio motto è: sobri nelle parole, generosi nelle azioni" ha detto il presidente del Consiglio a proposito del dibattito interno al governo, con polemiche tra i ministri, sul caso del congresso delle famiglie a Verona. "Lo dico a tutti i ministri e così dobbiamo continuare a fare. Così come stiamo facendo tutti", ha aggiunto Conte. "Quindi le polemiche lasciano il tempo che trovano". "A me personalmente dispiace molto che sul tema della famiglia possano esserci un po' polemiche e dialettiche. Occorre sempre dialogo e rispetto per le idee altrui. Nessuna polemica". "La verità è che noi lavoriamo e lavoriamo tanto - ha aggiunto Tria - Anzi dobbiamo fare in modo che queste polemiche non oscurino il gran lavoro che stiamo facendo quotidianamente nell'interesse degli italiani".

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