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Conti, Morando: ''Da spending 16 miliardi nel 2015 e 32 nel 2016''

20 agosto 2014 | 17.24
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Il viceministro dell'Economia all'Adnkronos: ''Solo così possiamo ridurre stabilmente la pressione fiscale e rendere permanente il bonus di 80 euro''. Pensioni, Renzi: "Non esistono progetti segreti del governo"

Enrico Morando (Infophoto)  - INFOPHOTO
Enrico Morando (Infophoto) - INFOPHOTO

 Le risorse per stabilizzare il bonus Irpef di 80 euro e ridurre la pressione fiscale su lavoro e imprese arriveranno dalla spending review e dall'attivazione del fondo per la riduzione delle tasse previsto dalla legge di stabilità. A sottolinearlo all'Adnkronos è il viceministro dell'Economia Enrico Morando. "Occorre impostare -spiega- una operazione di revisione della spesa che valga 15-17 miliardi nel 2015 e 30-34 mld nel 2016. Solo realizzando questa revisione creiamo le condizioni per ridurre stabilmente la pressione fiscale e rendere permanente il bonus di 80 euro. Una scelta fatta sia per motivi di equità che per rilanciare i consumi e sulla quale è indispensabile essere credibili".

E già con l'aggiornamento del Def il governo, ad avviso di Morando, dovrà dare segnali chiari: "Entro il 20 settembre il governo presenta l'aggiornamento al Def. Si tratta di un atto fondamentale che registrerà gli effetti del peggioramento del Pil rispetto alle previsioni alla base del Def stesso. L'aggiornamento deve prendere in conto l'andamento economico in Ue e in Italia più negativo delle previsioni e impostare le previsioni per il triennio 2015-2018 su basi diverse. La prima caratteristica che l'aggiornamento del Def deve avere è una visione triennale. Dobbiamo far si che effettivamente ci sia una visione triennale sfruttando la caratteristica politica del governo che ha un orizzonte temporale più lungo dei due governi che l'anno preceduto".

Per Morando occorre utilizzare l'ampiezza temporale che l'esecutivo ha davanti per impostare una "operazione di revisione della spesa che che produca effetti duraturi. Una operazione -spiega Morando- che va realizzata anzitutto attraverso atti amministrativi che devono poter contare anche su significativi cambiamenti di comportamenti da parte della Pa. A tal proposito è significativo il collegamento tra revisione della spesa e riforma della Pa".

Nel contempo, ad avviso del viceminsitro, "bisogna dare attuazione a quanto previsto nella legge di stabilità per il 2014 e rendere operativo il fondo per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Già nell'aggiornamento del Def occorre arrivare ad indicare la cifra, almeno in termini di obiettivo, e comunque in termini di ciò che si è fatto, su questo versante. Tali risorse -spiega- andranno ad aggiungersi a quelle che arriveranno dalla spending e consentiranno nel complesso di garantire sia l'intervento di riduzione della pressione fiscale che sulla riorganizzazione del sistema di ammortizzatori sociali e per il sostegno alle imprese".

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