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Contraffazione: Cfs, liquori cinesi venduti come grappa, sequestri in Puglia

14 ottobre 2014 | 09.39
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Utilizzavano alcol, acqua, zucchero e aromi quale rosa, ginseng, riso, prugna e bambù come base per alcuni liquori cinesi venduti come Grappa. Sono 18 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria dal Corpo forestale dello Stato per frode in commercio, detenzione e somministrazione di prodotti alimentari pericolosi per la salute pubblica e detenzione di alimenti insudiciati e invasi da parassiti utilizzati nella preparazione delle pietanze.

Gli uomini del Nucleo tutela regolamenti comunitari e della Sezione di analisi criminale del Comando Regionale Puglia del Corpo forestale dello Stato, hanno perquisito 50 aziende cinesi su tutto il territorio pugliese, tra ristoranti e negozi all’ingrosso di prodotti alimentari, e hanno sequestrato circa 2000 bottiglie di liquori cinesi venduti come Grappa. I liquori sequestrati non potevano essere commercializzati come Grappa visto che tale denominazione è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia e distillate in impianti presenti sul territorio nazionale.

Oltre alla falsa grappa è stato trovato un ingente quantitativo di vari prodotti alimentari scaduti, privi di tracciabilità e con etichettatura non italiana. Tra questi carne di maiale, di anatra, di bovino, di pollo nero, pesce, salami, formaggi, pasta fresca, frutta secca, farina e funghi secchi.

a Trani un ristorante infestato da insetti

La Forestale, inoltre, ha scoperto e posto sotto sequestro a Trani un ristorante cinese infestato da insetti: tutti i locali si presentavano in condizioni igienico sanitarie scadenti, con le pareti e il pavimento sporchi e infestati, e contenenti prodotti alimentari stoccati di vario genere invasi da blatte, formiche e zecche.

I controlli del Corpo forestale dello Stato su tutto il territorio pugliese rientrano nelle attività di indagine sulla sicurezza agroalimentare, inerente il commercio di prodotti alimentari cinesi, che hanno portato a rilevare, nel corso degli ultimi mesi, diverse irregolarità amministrative e penali.

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