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Contratti, sindacati: "Senza rinnovo in 12 milioni, avanti mobilitazione"

12 luglio 2016 | 15.52
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I contratti di lavoro vanno rinnovati, sono oltre 12 milioni i lavoratori pubblici e privati in attesa di una risposta oltre che di tutele e nuovo salario. Per questo Cgil Cisl e Uil non abbassano la guardia, lanciano un appello a governo e imprese e annunciano il proseguio della mobilitazione fino a settembre quando un nuovo attivo farà il punto dei tavoli aperti, chiusi e di quelli conclusi. E se il bilancio sara' ancora una volta negativo e la legge di stabilita' lontana dalle necessità' dei lavoratori, nuovi scioperi unitari saranno sul tavolo. E' questa la road map tratteggiata oggi dall'Assemblea dei delegati di Cgil Cisl e Uil. L'elenco delle partite aperte e di quelle neppure cominciate, d'altra parte, è lungo: dal pubblico impiego che aspetta un contratto nuovo da 7 anni per finire ai metalmeccanici che da 8 mesi non riescono a venire fuori da un confronto con cui le imprese vorrebbero riscrivere il modello contrattuale.

"Si devono rinnovare i contratti che sono gli unici strumenti con cui garantire la crescita dei consumi e attraverso questi il rilancio dell'economia e del Paese. Ma c e' troppa poca attenzione da imprese e governo,"il peggior datore di lavoro che ancora non ci ha convocato", ammonisce il leader Cisl, Anna Maria Furlan ribadendo la centralita' del contratto nazionale cui spetta il recupero del potere d'acquisto dei salari e richiamando " il governo al proprio dovere e alle proprie responsabilita' le imprese".

Un messaggio condiviso dalla Cgil di Susanna Camusso: "continueremo la mobilitazione per avere i rinnovi contrattuali perche' nel Paese ci sono diseguaglianze che bisogna ridurre, non fare crescere", dice dal palco della manifestazione. E alla mobilitazione guarda anche la Uil seppur come arma estrema per riaffermare "l'autorita' salariale" dei contratti: "il nostro obiettivo e' fare contratti ma senza risposte chiare e nette uno sciopero generale, a partire da Federmeccanica, se lo beccano", dice il leader Carmelo Barbagallo dando appuntamento agli attivi di settembre." Decideremo unitariamente quando faremo il punto in vista della legge di stabilita', conclude.

Ma sull'eventualità di uno sciopero, e a settembre, si sa, le sensibilità sindacali differiscono. E così la Cisl, al momento, frena. Basta un appello come quello di oggi sui rinnovi o state pensando ad altro?, chiedono i giornalisti a Furlan: "basta assolutamente perché abbiamo già visto tante azioni di sciopero in questi mesi", spiega elencando i motivi che rendono indispensabili i rinnovi: "il contratto serve a far funzionare il Paese; serve a far funzionare il mercato del lavoro e a produrre; serve ai diritti e alle tutele salariali; serve ad affermare un welfare complementare, serve alla formazione; sopratutto serve alla produttività", dice.

Produttività, appunto, da stimolare con la contrattazione aziendale "su cui però le aziende parlano tanto e la applicano poco" attaccando invece la contrattazione nazionale "che resta invece, la fonte primaria per far aumentare le retribuzioni, altro che salario minimo", dice ancora. "Senza contratti il Paese non va da nessuna parte perchè sono questi i veri presupporti della crescita delle aziende con cui si tutela l'occupazione", aggiunge. E se la posizione di Federmeccanica che blocca da 8 mesi la vertenza dei metalmeccanici resta "intransigente, inammissibile, oltranzista", con Confindustria "almeno nei toni" è possibile intravedere "la possibilità di dialogo anche se da verificare nel merito" per ridisegnare un sistema di relazioni industriali". Lo dirà comunque l'incontro del 29 giugno.

Avanti con la mobilitazione unitaria e appuntamento a settembre, dunque, per fare il punto della situazione e misurare la distanza dalla legge di Stabilità perchè, come conclude Camusso, "il filo conduttore dei rinnovi è affidato alle confederazioni che non lasceranno sole le categorie in questa battaglia".

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