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Controllore accoltellato in treno a Lodi, è caccia all'aggressore

19 luglio 2017 | 14.21
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La scena dell'aggressione (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
La scena dell'aggressione (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il controllore di un treno regionale della linea Milano-Piacenza è stato accoltellato alla mano nei pressi della stazione di Codogno, comune in provincia di Lodi. Secondo una prima ricostruzione il capotreno sarebbe corso in aiuto di viaggiatori molestati da un uomo presumibilmente straniero che lo ha aggredito, lo ha accoltellato, ed è fuggito via. Un episodio che ha scatenato nuove polemiche sulla sicurezza.

L'uomo non è grave: è stato medicato all'ospedale di Lodi e già dimesso. A renderlo noto è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni che si è subito messo in contatto con il direttore dell'ospedale, Giuseppe Rossi, dove il ferito è stato ricoverato.

Maroni "è stato rassicurato circa le sue condizioni, che non sono fortunatamente gravi - prosegue la nota -. Dopo la rimozione del coltello e le cure adeguate, il capotreno è stato dimesso e tornerà domani all'ospedale per una visita di controllo".

"Un altro caso di grave violenza sui treni lombardi. La situazione in Lombardia è fuori controllo, siamo in piena emergenza sicurezza", le parole di Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda. "Il ministro degli Interni continua a scaricare sulla Lombardia migliaia di immigrati senza compensare con aumenti di uomini, mezzi e risorse per garantire la sicurezza e monitorare il territorio. Lunedì abbiamo rischiato il morto in Centrale, oggi lo abbiamo rischiato su questo treno nel lodigiano: a Roma vogliono aspettare di piangere un servitore dello Stato prima di svegliarsi?", si chiede.

Iolanda Nanni, consigliera regionale del M5S Lombardia, dichiara: "E' gravissimo, i treni regionali lombardi sono diventati un far west e a farne le spese, ancora una volta, un dipendente che stava accorrendo in aiuto dei viaggiatori e che ha rischiato la vita. Non è più tollerabile che i lavoratori, i pendolari e i viaggiatori debbano rischiare la vita per viaggiare quotidianamente su treni regionali in un clima di terrore con il timore di eventi fatali per la loro incolumità". E chiosa: "Esprimiamo solidarietà a vicinanza al capotreno, alla sua famiglia e a tutte le vittime di queste assurde aggressioni che hanno un responsabile politico unico e cioè il governatore Maroni e la sua incapacità politica di arginare la violenza con un piano di prevenzione a terra che avrebbe effetti immediati".

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