Entrato in vigore il 18 dicembre 2013 mancano ancora elementi fondamentali perché sia davvero operativo
Il decreto 5 dicembre 2013 che definisce le modalità di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale è entrato in vigore il 18 dicembre 2013, ma "rischia di affogare nel mare della burocrazia perché, affinché sia davvero operativo e i soggetti economici interessati possano capire se l’investimento sia sostenibile o meno, occorrono due elementi fondamentali, di cui ancora oggi non disponiamo". Lo denuncia il Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica).
"Il primo elemento chiave - aggiunge il Coordinamento - è costituito da ulteriori provvedimenti sul biometano che avrebbero dovuto essere emanati da istituzioni ed enti. Un ruolo di primo piano è stato affidato all’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) che, anche nel caso del biometano, non ha rispettato le scadenze temporali richieste".
Il secondo elemento chiave è rendere finalmente pubblico il valore dei cosiddetti certificati di immissione al consumo dei biocarburanti. Al valore di tali certificati è legato il livello di incentivazione del biometano impiegato come carburante per autotrazione.
"Chiediamo con forza al Governo che convochi tutti gli attori coinvolti, non solo i produttori di una fonte rinnovabile come il biometano, ma anche coloro che immettono al consumo combustibili di origine fossile (benzina e gasolio)", chiede il Coordinamento.
"Ciò è fondamentale - sottolinea - per determinare le condizioni e avviare tutte le procedure finalizzate ad una chiara definizione del valore dei certificati di immissione al consumo dei biocarburanti. Senza tale definizione, il settore rimarrà bloccato a tempo indeterminato".