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Cop27, al via in Egitto il vertice sul clima

06 novembre 2022 | 11.50
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L'obiettivo è quello di riuscire ad agire per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C prima che la crisi climatica evolva in modo catastrofico

(Fotogramma)
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Si è aperto a Sharm el-Sheikh, in Egitto, il summit Cop27 sul Clima che vede la partecipazione di circa 200 delegati provenienti da circa 200 Paesi. Da domani, e fino al 18 novembre, si terrà il primo di tre incontri cruciali per le sorti del Pianeta e delle persone, a cui si aggiungono la Conferenza sulla biodiversità Cop15 a Montreal, in Canada, e il Vertice del G20 a Bali, in Indonesia. L'obiettivo è quello di riuscire ad agire per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C prima che la crisi climatica evolva in modo catastrofico e rispondere ai bisogni delle comunità che già oggi subiscono impatti molto gravi.

La conferenza sui cambiamenti climatici "giunge in un momento molto delicato, in cui il nostro mondo è esposto a minacce esistenziali e sfide senza precedenti che riguardano la sopravvivenza stessa del nostro pianeta e la nostra capacità di viverci", ha scritto in un tweet il presidente egiziano Ahmed Fatah al Sisi, che ai leader chiede "un'azione rapida da parte di tutti i Paesi per sviluppare una roadmap per salvare e proteggere il mondo dagli effetti del cambiamento climatico". L'Egitto, ha sottolineato al Sisi, "spera che la conferenza esca dalla fase degli impegni e passi a quella dell'attuazione con misure concrete, basandosi su quanto già fatto, in particolare sui risultati del Vertice di Glasgow e dell'Accordo di Parigi".

E' stata intanto raggiunta una prima intesa, quella per dare il via a negoziati sui finanziamenti per coprire i danni provocati da eventi meteorologici straordinari. Secondo Bloomberg, che ha potuto visionare il testo, l'accordo permetterà ai negoziatori di discutere ufficialmente del tema per la prima volta.

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, che presiede i lavori della Conferenza, la dichiarato che la svolta è stata raggiunta dopo 48 ore di intensi negoziati - trattativa che ha fatto ritardare di un'ora l'inizio dei lavori - e ha detto che si aspetta una decisione finale "non oltre il 2024". "L'inclusione di questo ordine del giorno riflette un senso di solidarietà e di empatia con le sofferenze delle vittime dei disastri causati dal clima", ha sottolineato il capo della diplomazia egiziana.

I Paesi in via di sviluppo e gli Stati insulari, responsabili di una quota minima di emissioni di gas serra, subiscono più direttamente gli effetti del cambiamento climatico e nelle ultime settimane hanno esercitato le maggiori pressioni perché venisse affrontata la questione. La richiesta risale in realtà già ai primi anni Novanta, ma i Paesi industrializzati hanno ripetutamente bloccato gli sforzi per inserire il tema nell'agenda, nel timore che potesse portare a richieste di compensazioni miliardarie. Le recenti inondazioni in Pakistan e altre crisi recenti sono servite a dare un nuovo impulso alla domanda.

DOMANI PICHETTO IN EGITTO CON PREMIER MELONI - Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto accompagnerà, domani 7 novembre, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla 27° Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Appuntamento più importante dell’anno nel quadro dell’azione multilaterale di contrasto al riscaldamento climatico, l’Italia svolge tradizionalmente un ruolo particolarmente attivo e costruttivo.

Il ministro Pichetto tornerà poi a Sharm el Sheikh dal 13 al 14 novembre per presenziare all’apertura del segmento ministeriale dei lavori, al fine di dare impulso ai negoziati sui diversi dossier in discussione e per partecipare sia ad alcune importanti attività organizzate dalla Presidenza egiziana, sia ad altrettante iniziative che si svolgeranno presso il Padiglione Italiano. La presenza alla Cop 27 del Premier Meloni e del ministro Pichetto confermano il ruolo attivo del nostro Paese su tutte quelle tematiche che, in piena sintonia con i nostri Partner europei, si ritengono di elevata priorità nel quadro delle azioni per contrastare il riscaldamento del pianeta. Presupposto fondamentale sarà quello di salvaguardare gli importanti obiettivi climatici raggiunti lo scorso anno anche grazie al ruolo svolto dall’Italia in quanto Presidenza del G20 e co-partner della Gran Bretagna nell’organizzazione della COP 26 di Glasgow.

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