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Trieste

Coperte clochard nella spazzatura, bufera su vice sindaco leghista

05 gennaio 2019 | 16.09
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Ha buttato nella spazzatura coperte e indumenti di un senzatetto. Poi, dopo aver compiuto il gesto "con soddisfazione", ha raccontato l'episodio su Facebook. E' bufera sul vice sindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, oggi bersaglio di durissime critiche e diverse richieste di dimissioni per il post scritto ieri sul social e in seguito rimosso.

"Sono passato in via Carducci - scriveva Polidori corredando il post da una foto del cassonetto riempito con gli averi del clochard -, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra... coperte, giacche, un piumino e altro; non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo! Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!! PS sono andato subito a lavarmi le mani! E adesso - si leggeva ancora - si scatenino pure i benpensanti, non me ne frega nulla!!".

In breve tempo il post di Polidori è diventato virale sui social, attirando sul vice sindaco critiche - e decine di insulti - da parte degli utenti Twitter e Facebook per il gesto considerato "vergognoso" e "vile", ma anche "fatto alle spalle di un poveraccio" in una giornata con temperature "che a Trieste sfiorano lo zero".

A condannare il leghista sono anche gli esponenti di Potere al Popolo, che sui social fanno i "complimenti al vicesindaco di Trieste Polidori, che si vanta di aver lasciato senza il minimo riparo dal freddo un essere umano. Ora si che la città è migliore. Pensate ad eliminare la povertà, non i poveri!". Dello stesso tenore il commento del pentastellato Dino Giarrusso, che 'consiglia' al sindaco di "chiedere scusa; portare una coperta a chi sta per strada e magari trovare un alloggio al chiuso per i senzatetto in questi giorni di gelo" e poi "dare le dimissioni".

"Quello del vicesindaco Polidori - rincara la dose la portavoce triestina del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Sabrina De Carlo - è un gesto intollerabile che mortifica l’intera comunità di Trieste e la danneggia. La mia Trieste è una città solidale, aperta, tollerante, accogliente, civile e umana. Non possiamo tollerare - continua De Carlo - chi maltratta e discrimina i più deboli, episodi di questo genere non devono verificarsi soprattutto da parte di chi amministra e rappresenta la città".

Non usa giri di parole l'ex segretario reggente del Pd Maurizio Martina: "Se ti vanti di aver buttato le coperte di un senzatetto, hai buttato anche la tua dignità".

"Stanotte a Trieste - commenta quindi Andrea Marcucci, capogruppo dem al Senato - la temperatura era di 0 gradi. Il vicesindaco Paolo Polidori ieri si è vantato pubblicamente di aver buttato nel cassonetto gli indumenti di un senza tetto. Mi auguro che questa brutta storia finisca con le dimissioni di Paolo Polidori". "Il vicesindaco di Trieste si vanta sui social per aver buttato via la coperta a un senza tetto. Un gesto indegno del vicesindaco di una città ricca di valori e cultura quale Trieste: il gesto vigliacco di chi cerca visibilità e dimentica l’umanità. Una vergogna assoluta", scrive ancora su Twitter Matteo Renzi.

"Dovevano abolire la povertà e invece si accaniscono contro i poveri. Un uomo, un vicesindaco, che getta in un cassonetto le coperte di un senzatetto per poi vantarsene su Facebook, che persona è?", si chiede invece Laura Boldrini.

LA REPLICA DI POLIDORI - "Vorrei trovare questo clochard e dirgli che se si farà ospitare in una struttura protetta gli acquisterò abiti nuovi. Potrebbe tuttavia non averne bisogno, poichè da quanto mi è stato riferito ogni giorno cambia circa 100 euro di monete nei negozi del centro di Trieste, il che significa che guadagna circa quasi tremila euro al mese. Inoltre, verosimilmente potrebbe rifiutare l'ospitalità in un ricovero pubblico perché, come ha dimostrato in passato, ad un tetto preferisce il bivacco per strada", replica all'Adnkronos il vicesindaco leghista Polidori.

Il 'clochard della discordia' è "un rumeno piantonato dalla Questura per tre procedimenti penali a carico ed uno di allontanamento da Trieste che potrebbe tra l'altro essere già stato eseguito, dato che il barbone - racconta il vicesindaco - secondo quanto riferitomi dall'assessore ai Servizi sociali, al momento non risulta essere stato preso in carico da nessuna struttura di accoglienza. E' un 'barbone attivo', cioè che ha scelto di vivere per strada perché a Trieste tutti i clochard hanno un letto al caldo in un ricovero. E lui invece si è sempre rifiutato di essere ospitato in strutture pubbliche protette. Io non faccio la battaglia contro di lui, ma i cittadini di Trieste devono avere il diritto di camminare in strade decorose. Io non posso tollerare che siano privati della loro libertà - esclama Polidori - La solidarietà al clochard non gliela toglie nessuno. Ma quale è la ragione per cui quest'uomo preferisce vivere senza un tetto?"

Polidori ha tra l'altro spiegato che "non erano abiti e effetti personali abbandonati quelli che ho rimosso. Ma soltanto stracci, non riconducibili ad una persona determinata ed interpretabili dunque come spazzatura che di conseguenza io posso prendere e gettare nel cassonetto. Se avessi visto effetti riconducibili ad un bivacco attivo non li avrei mai presi. La questione - ha infatti ricordato - è cominciata mesi fa quando questa persona ha cominciato a stazionare nel centro di Trieste, portando pentole e stracci ed addirittura provando a piantare una tenda davanti ad negozio con i conseguenti disagi immaginabili per i cittadini ed i commercianti, che spesso ha anche minacciato. Inconvenienti ancor più aggravati dalle pessime condizioni igienico sanitarie in cui versavano lui ed il 'suolo' che occupava".

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