I giallorossi battono 2-1 l'Empoli negli ottavi di finale, decisivo un rigore molto dubbio concesso dall'arbitro Di Bello nel secondo tempo supplementare
Un rigore a dir poco sospetto, per non dire inesistente, spinge la Roma ai quarti di finale di Coppa Italia. I giallorossi battono l'Empoli per 2-1 ai supplementari nel match valido per gli ottavi di finale e passano il turno senza brillare. All'Olimpico, la formazione allenata da Garcia sblocca il risultato con Iturbe al 5' alla prima occasione. Il vantaggio immediato non spiana la strada ai padroni di casa, che faticano a creare gioco e sprecano le poche chance per raddoppiare. L'Empoli, in campo con una squadra zeppa di riserve, ha il merito di rimanere in partita e di sfruttare la solita amnesia difensiva dei giallorossi. All'80' Verdi sfugge ad Astori, evita Skorupski e deposita in rete il pallone dell'1-1. Iturbe fallisce la chance per riportare avanti la Roma prima del 90' e, ai supplementari, ci riprova con un colpo di testa: sulla linea, spunta Mario Rui a respingere. Quando l'epilogo ai rigori appare inevitabile, diventa protagonista l'arbitro Di Bello. Al 112' Zielinski interviene in scivolata per fermare Paredes, colpisce il pallone e libera l'area toscana. Per il direttore di gara, però, è rigore: De Rossi ringrazia e dal dischetto firma il definitivo 2-1.
Garcia, ai microfoni della Rai, analizza l'episodio chiave: "Il giocatore dell'Empoli taglia le gambe a Paredes, l'arbitro è a meno di 5 metri, mi sembra in ottima posizione per giudicare e bisogna dargli fiducia. Il giocatore dell'Empoli tocca prima il pallone e poi le gambe? Non so". La Roma, accompagnata negli spogliatoi dai fischi del pubblico, attende la vincente della sfida tra Fiorentina e Atalanta.
