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Coprifuoco a Milano, alle 23 la città si svuota in silenzio

24 ottobre 2020 | 01.03
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(Fotogramma)
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Qualche ritardatario, ristoratori e baristi che tornano a casa, poche macchine per le strade. Le vie della movida di Milano alle 23, ora in cui scatta il coprifuoco imposto dalla Regione Lombardia, si svuotano. I Navigli e la Darsena, solitamente affollati e rumorosi nelle notti del weekend, sono deserti e silenziosi. E la pioggia che dalla mattina cade su Milano non invoglia a uscire. I milanesi, alla seconda serata di coprifuoco, rispettano le norme dettate per cercare di contenere la seconda ondata di coronavirus, che sulla città si sta accanendo con violenza e con numeri in continuo aumento. A controllare il rispetto dell’ordinanza sui Navigli ci sono i carabinieri, che fermano auto e passanti per verificare le urgenze dei cittadini che ancora non sono in casa.

"Stiamo registrando una grande partecipazione da parte dei cittadini e un senso di responsabilità convinto", spiega all’Adnkronos il capitano Silvio Maria Ponzio, comandante della compagnia dei carabinieri Porta Monforte di Milano. "Nelle occasioni in cui abbiamo controllato i cittadini, questi avevano dei motivi validi per essere all'esterno della propria abitazione. Naturalmente in questa prima fase per noi è essenziale essere a fianco del cittadino e indirizzarlo e assisterlo per necessità o urgenza", spiega.

"Con l'entrata in vigore dell'ordinanza del presidente della Regione Lombardia abbiamo iniziato a svolgere una serie di controlli sia su strada che nelle zone cosiddette della movida per verificare il rispetto da parte dei cittadini delle misure urgenti volte a contenere il la diffusione del Covid-19", continua Ponzio, che sui Navigli e in Darsena deve solo rimproverare il gestore di un locale, in ritardo sull’orario di chiusura. Nessun problema neanche con le poche persone fermate per strada, tutte dirette verso casa. E, nel caso, pronte a mostrare l’autocertificazione. "Il cittadino, se autorizzato, mostra all'operatore delle forze dell'ordine un modulo di autocertificazione. Laddove dovesse essere sprovvisto, provvediamo noi a dargliene copia", spiega Ponzio.

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