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Corea del Nord, Sisci: "Test nucleare? Non è improbabile"

05 ottobre 2022 | 13.07
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"Mentre l'uso dell'arma nucleare tattica russa in Ucraina mi sembra molto difficile. Situazione imbarazzante per la Cina. Possibile Kim abbia avuto sponda a Mosca"

(Afp)
(Afp)

"Mentre l'uso dell'arma nucleare tattica russa in Ucraina mi sembra altamente improbabile, un nuovo esperimento nucleare nordcoreano non è invece così improbabile". Lo dice all'Adnkronos Francesco Sisci, sinologo e profondo conoscitore delle dinamiche asiatiche, mentre "aumenta la tensione" intorno alla Corea del Nord, che ieri ha lanciato un missile balistico che ha sorvolato il Giappone. L'ultima volta era accaduto nel 2017. Ora crescono i timori che Pyongyang si stia preparando al settimo test nucleare, il primo da cinque anni. Al lancio di ieri Usa e Corea del Sud hanno subito risposto effettuando un'esercitazione con un "bombardamento di precisione". Oggi, secondo lo Stato Maggiore sudcoreano, Stati Uniti e Corea del Sud hanno lanciato quattro missili Atacms, nell'ambito della seconda esercitazione nell'arco di 24 ore.

"Si ricrea una situazione imbarazzante" per la Cina, che - osserva Sisci - "non può sostenere questa escalation nordcoreana, ma neanche lasciare la Corea del Nord da sola" perché "questo le scoprirebbe un fianco". Quindi, prosegue nella sua analisi, "si riproduce uno scenario simile, ma in qualche modo ancora peggiore di quello ucraino" dove la Cina "già si è trovata tra incudine e martello, a non poter abbandonare la Russia, ma nemmeno a poterla sostenere".

A chi serve la tensione? "Certamente i nordcoreani sono noti 'troublemaker'", ma sono anche "calcolatori del rischio", ragiona ancora Sisci, secondo il quale "è possibile che abbiano avuto sponda a Mosca" perché con la Russia in una "posizione così' difficile in Ucraina" questa "nuova difficoltà" nella regione serve a "distrarre". "Vediamo chiaramente un trend di rapporti" tra Mosca e Pyongyang, osserva anche con un riferimento alle notizie delle forniture di armi dalla Corea del Nord alla Russia, un "trend" che "imbarazza la Cina e le rende la vita difficile", anche se "è difficile" che Pechino "faccia un'inversione di 360 gradi e abbandoni la Corea del Nord".

Tutto in un contesto in cui "c'è senz'altro uno stallo di dialogo tra Corea del Nord e Stati Uniti" e, conclude Sisci, mentre la Cina si trova "intorno a sé un numero crescente di Paesi sempre più ostili e un Paese alleato che forse aiuta più i nemici di se stesso". Una "posizione veramente molto difficile" per il gigante asiatico, mentre si avvicina il Congresso del Partito comunista cinese e Xi Jinping va verso un terzo mandato da leader.

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