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Coronavirus, "a New York morto 88% malati in ventilazione"

23 aprile 2020 | 11.06
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Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association. L'infettivologo Bassetti: "Se avessimo qui quei dati cambierei mestiere"

(Afp)
(Afp)

Quasi tutti i malati di coronavirus che avevano bisogno del supporto del ventilatore nelle strutture ricondotte al più grande sistema sanitario nello Stato di New York, il Northwell Health, sono morti. Lo rivela uno studio del Consorzio di ricerca sul Covid-19 del Northwell Health pubblicato sul Journal of American Medical Association, secondo il quale dal primo marzo al 4 aprile l'88 per cento dei malati sottoposti a ventilazione è morto nei 12 ospedali che fanno capo al Northwell Health.

In totale, il 21 per cento dei pazienti Covid-19 curati presso il Northwell Health è deceduto, ovvero 553 pazienti. Ma tra il 12% di chi aveva bisogno di ventilatori per respirare, il tasso di mortalità è salito all'88%. Il tasso era particolarmente alto per i pazienti di età superiore ai 65 anni con necessità di ventilatori. Lo studio ha esaminato le cartelle cliniche elettroniche di 57mila pazienti ricoverati all'interno del Northwell Health e da queste è emerso che più della metà, ovvero il 57%, soffriva di pressione alta, il 41% era obeso e il 34% aveva il diabete. "Dei pazienti che sono morti, quelli con diabete avevano maggiori probabilità di aver ricevuto ventilazione meccanica invasiva o cure in terapia intensiva rispetto a quelli che non avevano il diabete", hanno scritto i ricercatori guidati da Safiya Richardson del Feinstein Institutes for Medical Research. Si è inoltre registrato un tasso di mortalità superiore tra gli uomini, rispetto alle donne.

"L'88% di mortalità tra chi ha avuto bisogno di un supporto per la ventilazione a New York fa paura, in Italia non è assolutamente così. Forse è un problema del loro sistema sanitario. Non possiamo dire se è per colpa del fatto che la diagnosi è arrivata tardi o la terapia sbagliata. Ma se avessimo qui quei dati cambierei mestiere", afferma all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

"Il sistema sanitario americano, basato sulle assicurazioni e sulla sanità privata, probabilmente fa arrivare tardi i pazienti alle cure - evidenzia Bassetti - Ma più delle polemiche, voglio ribadire dire che l'Italia sanitaria è campione del mondo nella gestione del coronavirus. Dobbiamo tutti dire forte che chi esce vincitore da questa emergenza è il Servizio sanitario nazionale, dai medici fino a chi fa le pulizie in ospedale".

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