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Coronavirus al microscopio in un libro. Rezza (Iss): ''6 mesi per dire come andrà''

20 febbraio 2020 | 18.01
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Coronavirus al microscopio in un libro. Rezza (Iss): ''6 mesi per dire come andrà''

di Margherita Lopes

E' famoso nell'ambiente come 'nostro signore dei virus', e in questi giorni le sue analisi lo hanno fatto conoscere agli italiani alle prese con l'allarme coronavirus. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), mette sotto la lente i coronavirus di Sars, Mers e Covid- 19 (e non solo) in un volume che si presenta come 'il più aggiornato sui coronavirus': 'Epidemie. I perché di una minaccia globale' (Carocci editore), appena arrivato in libreria. "In realtà però il capitolo sul nuovo coronavirus è ricco di interrogativi: abbiamo 2 scenari possibili. E occorreranno sei mesi - dice all'Adnkronos Salute - per capire come andrà".

O questo nuovo coronavirus "farà il giro del mondo, colpendo in modo più o meno importante. Oppure - aggiunge Rezza - verrà messo sotto controllo il focolaio di Hubei, quello della città cinese di Wuhan, e anche i focolai più piccoli, che stanno nascendo al di fuori della Cina. Bisogna dire che la Cina stessa è intervenuta sì in ritardo di un mese e mezzo, ma in maniera draconiana. E i segnali che stiamo vedendo in questi giorni sono promettenti. Laddove si interviene in modo drastico, con un cordone sanitario, isolando i casi e mettendo in quarantena i contatti, i risultati si hanno". E se "il problema di Wuhan è stato affrontato davvero solo un mese e mezzo dopo l'arrivo del misterioso virus", ricorda l'esperto, per l'Organizzazione mondiale della sanità c'è ancora una finestra di opportunità per fermarlo.

E l'Italia? "Si è mossa molto bene fino ad ora - sostiene Rezza - è il Paese che ha adottato politiche più dure, come lo screening attraverso i termoscanner per chi arriva in aeroporto, che permette di identificare chi ha la febbre e di fornire indicazioni chiare a tutti su a chi rivolgersi. Il numero 1500 permette infatti di contattare il 118 e assicurare in caso di sintomi sospetti un arrivo in ospedale protetto, senza passare per il pronto soccorso, o addirittura in taxi come è accaduto in altri Paesi. Anche il blocco dei voli diretti dalla Cina è una misura dolorosa e coraggiosa, che ha ridotto il rischio di arrivo di persone infettate".

Certo, in Europa non sono state adottate misure analoghe, riflette l'esperto. "Quanto alle recenti preoccupazioni sui 2.500 cinesi di ritorno in Toscana, per i bambini è stato adottato l'isolamento fiduciario a casa e il Dipartimento di Prevenzione sta attuando un monitoraggio molto attento di queste persone, quasi equivalente all'isolamento fiduciario, con un ambulatorio dedicato ai controlli in caso di sintomi sospetti". Insomma, nel nostro Paese secondo l'esperto l'approccio è stato prudente e corretto.

Ma il pericolo per il mondo non si limita ai virus 'con la corona'. "Nel libro analizzo gli altri coronavirus, quelli di Sars e Mers, oltre a Ebola e alla pandemia di virus A/H1N1, divenuto ormai protagonista dell'influenza stagionale. Ma anche aspetti come il significato evoluzionistico dei sintomi di alcuni microrganismi, come la tosse", conclude Rezza. Patogeni invisibili, che però sempre più spesso emergono come minacce globali.

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