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Coronavirus, stretta Lombardia e 14 province

08 marzo 2020 | 07.27
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Stretta anticontagio. Nel cuore della notte il Dpcm definitivo, efficace fino al 3 aprile. Non più zone rosse ma 2 aree dove non c'è un divieto assoluto di trasferimento ma c'è la necessità di motivarlo: bar aperti fino alle 18. In tutta Italia chiusi cinema e teatri, oltre a pub e discoteche. Il premier Conte: "Mi assumo tutta la responsabilità politica"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

E' arrivato nel cuore della notte il Dpcm definitivo che contiene nuove misure restrittive per arginare il coronavirus. Non più zone rosse ma 2 aree. "Una riguarda la regione Lombardia e alcune province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia", spiega il premier Giuseppe Conte sottolineando: "A questo territorio applichiamo un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all'interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E' consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità".

Il decreto, salvo diverse disposizioni nelle singole misure, è efficace fino al 3 aprile 2020.

Conte si è presentato in sala stampa poco dopo le due per fare chiarezza sul decreto dopo la bozza circolata nella serata di sabato. E' in gioco "la correttezza dell'operato del governo e la sicurezza degli italiani. La pubblicazione di una bozza non definitiva ha creato incertezza, insicurezza, confusione, non lo possiamo accettare", ha fatto presente il premier.

Ma chi farà controlli sugli spostamenti? "Le forze di sicurezza. I cittadini dovranno motivare gli spostamenti. E' improprio parlare di zona rossa - ha spiegato Conte - In questo caso non abbiamo un divieto assoluto di trasferimento da quest'area del Nord, ma c'è la necessità di motivarlo". "A chi ha sintomatologia con febbre maggiore di 37,5 gradi si raccomanda di rimanere a casa e contattare il medico: è bene che non si muovano. Ci sarà divieto assoluto di mobilità per soggetti in quarantena, ovvero risultati positivi al virus. Poi ci sono una serie di misure relative alle attività imprenditoriali, commerciali, sociali. Saranno consentiti eventi sportivi di atleti professionisti e categorie assolute o a porte chiuse o all'aperto senza presenza di pubblico", aggiunge snocciolando i dettagli del provvedimento. "Non possiamo più permetterci aggregazioni", scandisce. "Sono sospese attività didattiche nelle scuole e nelle università, sono sospese le cerimonie. Sono chiusi i musei e i luoghi di cultura. Sono consentite attività di ristorazione nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro", afferma ancora, annunciando sanzioni per i gestori "che non faranno rispettare le norme".

Per quanto riguarda "le restanti regioni e province del territorio nazionale" ci sono "misure restrittive meno severe". "Stiamo affrontando un'emergenza nazionale senza sottovalutarla, abbiamo scelto il criterio della trasparenza. Ci stiamo muovendo con determinazione e coraggio, abbiamo due obiettivi: contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Non possiamo dedicarci ad una sola modalità, servono entrambe", prosegue. "Alcune strutture ospedaliere sono già in difficoltà, abbiamo già predisposto il vincolo obbligatorio della solidarietà interregionale, c'è la possibilità di redistribuire pazienti tra le varie regioni. Posso annunciare che è stato sottoscritto un contratto per dar vita ad una linea di apparecchiature tutta italiana per terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già 320 nuove apparecchiature, avremo 500 nuove apparecchiature al mese e ci stiamo adoperando per aumentare il numero", dice ancora.

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