La Cina torna a difendersi nel mezzo della pandemia di coronavirus. Il ministero degli Esteri nega che il gigante asiatico abbia condotto una campagna di "disinformazione" dopo le notizie arrivate da Bruxelles negli ultimi giorni sul rapporto sulle attività di disinformazione e i retroscena del New York Times. "La Cina è da sempre contraria alla creazione e alla diffusione di disinformazione da parte di soggetti o organizzazioni", ha detto il portavoce Geng Shuang ai giornalisti durante il consueto briefing con la stampa.
La Cina, ha incalzato secondo le dichiarazioni riportate dalla Cgtn, "è una vittima della disinformazione, non la promotrice" e, ha rivendicato, il governo di Pechino ha dimostrato "apertura, trasparenza e responsabilità" nella condivisione delle informazioni sin dall'inizio dell'emergenza.