“La decisione del Governo di procrastinare l’apertura del mondo del Benessere al 1° giugno rischia di produrre danni irreparabili al settore. Abbiamo calcolato che nella sola Regione Lazio, in questi mesi di inattività, le imprese abbiano perso circa 150 milioni di fatturato e solo di affitti dei saloni abbiano dovuto corrispondere ai locatari tra i 9 e i 12 milioni di euro. Se a questo aggiungiamo i costi fissi non comprimibili, si rischia di superare i 15 milioni di euro. Chiediamo al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di utilizzare tutti gli strumenti costituzionali (competenza delle Regioni nella disciplina del Commercio e dell’Artigianato), così come impiegati da altre Regioni, per permettere la riapertura del mondo del Benessere a partire dal 18 maggio, unitamente alle altre attività". Così in una nota Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato Roma.
"Nel frattempo, ci impegniamo a collaborare con le aziende affinché possano, nel più breve tempo possibile, disporre di tutti quegli strumenti (tecnologie, materiale informativo, formazione e quant’altro) in grado di migliorare la sicurezza. Abbiamo inoltre presentato al presidente della Regione le linee guida per la fase della ripartenza. Il mondo del Benessere - prosegue la nota - operando nel rispetto delle regole generali indicate nel Protocollo condiviso dalle organizzazioni datoriali e sindacali per la Sicurezza negli ambienti di lavoro del 24 aprile, implementato con misure specifiche del settore, potrà certamente garantire la sicurezza sia dei clienti che dei lavoratori del settore”.