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Coronavirus, Conte: "Stiamo valutando il golden power"

25 marzo 2020 | 12.26
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Il premier: "Siamo pronti ad agire per difendere gli asset industriali e aziendali del nostro Paese". Poi il richiamo alle opposizioni ad agire "con responsabilità e amor di Patria", mettendo da parte "polemiche strumentali"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

"Stiamo studiando dettagliatamente il provvedimento dello scudo del golden power e, sotto la regia di palazzo Chigi, siamo pronti ad agire per difendere gli asset industriali e aziendali del nostro Paese senza precluderci di allargare l'intervento ad altri settori strategici". Lo afferma il premier Giuseppe Conte, in un'intervista a Famiglia Cristiana in edicola domani. E si sofferma anche sulle misure per superare "lo tsunami economico" e "uscire a testa alta" da questa tempesta, nonché sull'esigenza di una risposta dell'Europa "vigorosa, tempestiva, coordinata".

Poi lancia un richiamo alle opposizioni ad agire "con responsabilità e amor di Patria", mettendo da parte "polemiche strumentali" per fronteggiare l'emergenza Covid-19. "Uniti ci rialzeremo, lo dice la nostra Storia", ha sottolineato raccontando come "la mattina è dedicata all'aggiornamento con la Protezione Civile, specie per l'approvvigionamento delle attrezzature mediche e dei dispositivi di protezione e per l'esame dei dati epidemiologici. La giornata prosegue senza tregua tra telefonate, videoconferenze, confronti con ministri e staff. Sono giornate particolarmente intense che si allungano sino a sera tardi".

"Stiamo facendo un grande lavoro di squadra, consapevoli che non ci possiamo risparmiare. Ognuno deve spendersi al massimo, deve fare la sua parte e il momento è adesso", rimarca il premier. "So bene cosa significa rimandare un abbraccio - dice Conte richiamando le misure messe in campo dal governo per contenere la diffusione del virus - rinunciare a incontrare i propri genitori, limitare le uscite e i trasferimenti. Ma la rinuncia serve a preservare noi stessi e i nostri cari. La rinuncia di oggi preserva l'abbraccio di domani. Approfittiamo di questo momento per ridefinire la gerarchia dei nostri valori per recuperare appieno il significato di questa nostra umana vicenda".

Il trasporto pubblico non può essere bloccato, dice poi ancora a chiare lettere Conte. "Abbiamo in ogni caso chiesto alle autorità locali - spiega il presidente del Consiglio - di riprogrammare le corse e gli orari in base ai nuovi picchi di affluenza, in modo da consentire il rispetto della distanza di sicurezza tra i viaggiatori. Il trasporto pubblico non può essere bloccato: impediremmo a medici e infermieri di raggiungere gli ospedali e renderemmo difficoltoso muoversi per chi è investito di servizi di pubblica utilità".

I medici e gli infermieri impegnati in prima linea sull'emergenza Covid-19 "non stanno solo lavorando, stanno dando ogni giorno prova di un coraggio che commuove e inorgoglisce l'Italia intera. Abbiamo lanciato un appello per creare una task force di 300 medici da utilizzare in tutta Italia per l'epidemia: hanno risposto in 8.000", conclude Conte.

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