La responsabile del gruppo spiega: "Il virus è una lezione di umiltà perché solo Dio si può permettere di controllare tutto mentre l'uomo non è onnipotente"
'O Dio guarda con misericordia alla nostra condizione oggi che siamo nel mezzo di una nuova epidemia'. In piena emergenza coronavirus, sui social spunta la preghiera contro le epidemie. A postarla sono gli 'amici di Medjugorje Varese', un gruppo di fedeli che da 20 anni si riunisce ogni venerdì sera per pregare insieme.
"Il Coronavirus ci spaventa perché è un qualcosa che non possiamo controllare - spiega all'Adnkronos la responsabile del gruppo, Emma Antognazza - e per questo è anche una lezione di umiltà, perché solo Dio si può permettere di controllare tutto mentre l'uomo è una creatura. Le prove non ce le manda il Signore - dice Antognazza - ma le permette per ricordarci che siamo creature e non onnipotenti". Per questo, secondo i fedeli di Varese, la preghiera è importante. "Comunque non serve una specifica preghiera, la preghiera per antonomasia è il rosario".
Ma anche pregare ai tempi del coronavirus diventa complicato. "È la prima volta che ci capita di dover affrontare un'epidemia, per questo - spiega Emma Antognazza - rispettando le disposizioni della diocesi in questi giorni particolari ci siamo organizzati per recitare il rosario alla stessa ora ma ognuno a casa sua, anche perché - dice - ci è stata interdetta anche la struttura dei frati dove di solito ci incontriamo per pregare".