Ma per il fondatore e presidente dell'Istituto Mario Negri "servono studi di grandi dimensioni"
"L'ipotesi che il vaccino Bcg (Bacillus Calmette-Guérin) contro la tubercolosi possa giocare un ruolo significativo nel ridurre i tassi di mortalità da Covid-19 è molto forte, ma richiede studi ad hoc di grandi dimensioni". Lo sostiene Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, commentando all'Adnkronos Salute i risultati dello studio su 'Pnas' che conferma il legame tra questo tipo di vaccinazione e la riduzione dei decessi da Covid-19.
Secondo i ricercatori americani il vaccino Bcg sarebbe in grado di stimolare un'immunità ampia, innata, e a risposta rapida, utile a contrastare gli effetti gravi di Covid-19. "Si tratta di un lavoro importante - riflette il farmacologo - realizzato su grandi numeri e che ha corretto i dati tenendo conto di fattori come l'età delle popolazioni coinvolte, ma è pur sempre uno studio osservazionale. Occorrerebbe uno studio clinico controllato per dimostrare l'utilità di questa vaccinazione contro gli effetti più gravi dell'infezione da nuovo coronavirus. E purtroppo - conclude Garattini - ci sarebbe ancora la possibilità di farlo questo studio, dal momento che la pandemia corre ancora in alcuni Paesi, fra i quali Brasile e Stati Uniti".