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Coronavirus, "in Veneto 386 casi e 7 decessi"

04 marzo 2020 | 12.54
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(Foto Fotogramma)
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"Il bollettino aggiornato vede 100 persone in ospedale, 23 in terapia intensiva, 386 positivi e 7 deceduti. Si tratta di una sfida che dobbiamo portare avanti, non facile e abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini. E' un momento complicato ma non da panico". Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia stasera dalla sede della Protezione Civile. Marghera. "Ragionevolmente gli algoritmi ci dicono che i contagi saliranno in maniera importante ma attualmente la situazione e' ben monitorata, purtroppo un virus è come l'acqua quando rompe gli argini: si trova ogni tipo di canale. L'unica soluzione è quella del contenimento del contagio", ha sottolineato. "Stiamo correndo contro il tempo perché tutti i sistemi hanno un punto di sostenibilità poi vanno in crash, siamo nella situazione di uno stress test estremo per la sanità del Veneto. Per ora la stiamo affrontando bene. ".

Nel frattempo la Regione del Veneto ha disposto l'incremento di 534 posti letto complessivi in tutte le aziende sanitarie del territorio e presso le aziende ospedaliere di Padova e Verona. I nuovi posti letto aggiuntivi sono suddivisi tra la Terapie Intensive ed i reparti di Pneumologia (Ospedali Hub) e Malattie Infettive. La patologia legata al Coronavirus - come spiegano gli esperti - in una percentuale di soggetti, seppur relativa, può presentare quadri di aggravamento con la necessità di cure maggiormente intensive. Il provvedimento è stato preso per assicurare al sistema sanitario la disponibilità di un più ampio numero di posti letto in questo ambito e gestire l'eventualità di picchi tra le persone ricoverate.

"Che sia chiaro a tutti i cittadini le misure adottate non sono un'invenzione della politica ma sono dettate dall'Istituto superiore della Sanità e dall'Oms e da tutti i più grandi esperti di virus ed epidemia", ha sottolineato Zaia aggiungendo: "Finiamola con questa storia di dire sempre che è colpa di qualcuno, non è colpa di nessuno. E' un problema sanitario e il mondo scientifico ci dice di fare così. Peraltro non sto difendendo un mio provvedimento ma quanto stabilito dal Governo. Lo dico per un fatto di lealtà e responsabilità".

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