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Coronavirus, Inail: "Boom denunce in sanità, 3 su 4 per contagio"

24 aprile 2020 | 12.50
LETTURA: 3 minuti

+33% su base trimestrale e +102% su base mensile (marzo 2020 vs marzo 2019). In controtendenza rispetto ad altri settori, crollo denunce nel Conto Stato per via smart working

Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

Boom denunce di infortuni sul lavoro nella sanità e nell'assistenza sociale con l'emergenza coronavirus. E' quanto certifica l'Inail negli open data sul primo trimestre 2020 dai quali emerge che nel settore Ateco 'Sanità e assistenza sociale' si è registrato un forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro: +33% su base trimestrale e +102% su base mensile (marzo 2020 vs marzo 2019). I casi denunciati sono raddoppiati, passando dai 1.788 del marzo 2019 ai 3.613 del marzo 2020 (tre denunce su quattro riguardano il contagio da Covid-19).

A partire dalla rilevazione di marzo, infatti, nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le denunce relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere. Un dato in controtendenza quello del settore sanità e assistenza sociale, visto che, per il lockdown per la maggior parte delle attività produttive, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nel primo trimestre 2020 è diminuito del 11,3% nella gestione Industria e servizi (dai 115.764 casi del 2019 ai 102.657 del 2020), del 16,9% in Agricoltura (da 7.554 a 6.281) e del 35,9% nel Conto Stato (da 34.258 a 21.967).

Per quest’ultima gestione si è registrato a marzo un crollo delle denunce, dalle circa 11mila denunce del 2019 alle quasi mille del 2020 (-91,3%), per effetto dell’utilizzo della prestazione lavorativa in modalità agile dalla quasi totalità dei dipendenti statali e dell’assenza degli studenti nelle scuole/università statali, chiuse per evitare il propagarsi del contagio.

L’analisi territoriale evidenzia nel primo trimestre del 2020 un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -15,2% nel Nord-Ovest, -17,6% nel Nord-Est, -17,8% al Centro, -19,1% al Sud e -14,7% nelle Isole. Se si limita il confronto al solo mese di marzo, i cali registrati nelle singole ripartizioni geografiche risultano molto più evidenti (compresi tra il -38% e il -52%).

La flessione che emerge dal confronto dei primi trimestri del 2019 e del 2020 è legata sia alla componente maschile, che registra un -17,9% (da 98.902 a 81.203 denunce), sia a quella femminile, con un -15,3% (da 58.674 a 49.702). In marzo, in particolare, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente le denunce si sono praticamente dimezzate per i lavoratori e ridotte di un terzo per le lavoratrici.

Nel trimestre gennaio-marzo, la diminuzione ha interessato sia i lavoratori italiani (-17,6%), sia quelli comunitari (-12,2%) ed extracomunitari (-13,7%). Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce.

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