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Coronavirus, Luis Sepúlveda "non è in fin di vita"

12 marzo 2020 | 15.15
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La moglie smentisce il coma, conferma la sedazione e parla di lento ma costante miglioramento

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Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, 70 anni, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'Hospital Central de Asturias a Oviedo dallo scorso 29 febbraio, contagiato dal coronavirus, "non è in fin di vita". La smentita è arrivata direttamente dalla famiglia dell'autore di "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" e del bestseller internazionale "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare". La moglie dello scrittore, la poetessa Carmen Yáñez, 66 anni, anche le risultata positiva al Covid-19, ha smentito alla stampa cilena le voci circolate nelle ultime ore: "Sepúlveda non è in coma". La moglie ha parlato di "miglioramenti quotidiani": ha una lenta guarigione, ma progredisce ogni giorno di più.

Secondo quanto riferito da Carmen Yáñez, la moglie del romanziere, Sepúlveda rimane sedato ma stabile nella sua evoluzione, negando le voci di uno stato di coma. "Questo è assolutamente falso. È stato sedato come prevede la casistica, mai non è mai stato in coma", ha detto. Lo scrittore ha già recuperato la funzionalità di un polmone dopo le complicazioni della malattia, mentre è "sulla strada" di recuperare anche l'altro.

Il narratore cileno naturalizzato francese, che dal 1997 vive nella città di Gijon, nelle Asturie, nel nord della Spagna, ha avuto i primi sintomi del coronavirus il 25 febbraio e si è rivolto per la prima volta a un medico il 27 febbraio, che ne ha disposto il ricovero nell'unità di sorveglianza intensiva dell'ospedale Covadonga di Gijon per una sospetta polmonite. Dopo che il test ha mostrato la positività al Covid-19, Sepúlveda è stato trasferito nell'ospedale maggiore di Oviedo. Anche sua moglie è stata ricoverata in ospedale perché presentava sintomi sospetti. Della cerchia più intima dello scrittore, tra familiari e amici, 5 persone sono in isolamento. L'ospedale Gijón a cui lo scrittore si era rivolto per primo ha messo in quarantena tutti gli operatori sanitari che lo avevano curato.Prima di ammalsarsi, Sepúlveda aveva partecipato al festival 'Correntes d'Escritas', una rassegna di scrittori tenutasi nella città di Póvoa de Varzim, in Portogallo, dal 15 al 23 febbraio, e dal quale era tornato contagiato al suo rientro in Spagna. Durante il suo soggiorno in Portogallo, lo scrittore aveva alloggiato in casa di un amico.

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