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Coronavirus, Malagò: "Calcio si adegui a realtà"

04 marzo 2020 | 11.21
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(Afp)
(Afp)

"Il calcio si deve adeguare a quella che è la realtà sotto gli occhi del paese, non può andare avanti da solo. Si deve navigare il più possibile a vista cercando di fare una programmazione". Così il presidente del Coni Giovanni Malagò a Tgcom24 sullo sconvolgimento dei calendario legato all'emergenza coronavirus. "Su questo tema ho già espresso un’opinione. Il calcio non può pensare di giocare una partita per conto suo, ci si deve adeguare a quelle che sono delle realtà oggettive del Paese e si deve navigare il più possibile a vista e al tempo stesso cercando di fare una programmazione che se non si può fare col pubblico, non se in alcune zone d’Italia o ovunque, lo preveda. Questa è la realtà. Io non ho titolo per parlare del calcio, penso di averlo sullo sport, non posso fare un discorso per una sola disciplina anche se è la più importante e la più ricca, e non considerare gli altri sport", ha aggiunto Malagò.

"Olimpiadi Tokyo 2020? Ho un unico riferimento, che è il Cio - spiega ancora Malagò -. Parlo quotidianamente con Losanna, non c’è nessuna controindicazione da parte del Cio". "Poi se gli organi istituzionali del Giappone dicono altro io, come Presidente del Coni, devo comunque basarmi su quello che mi dice il Cio", ha aggiunto Malagò. E ancora: “Non posso fare un discorso solo su una disciplina e non tener conto delle altre. Ieri si è giocata Olimpia-Real di Eurolega di basket a porte chiuse a Milano. Parlo di basket ma ci sono decine di situazioni che si stanno svolgendo. E non avete idea delle complicazioni per gli atleti in giro per il mondo con tutte le complicazioni. Credo che tutte le discipline debbano avere la stessa considerazione”.

Malagò cita un caso nel beach volley: "Lupo e Nicolai hanno già il pass olimpico, sono in Florida dove hanno fatto una preparazione al caldo e sarebbero dovuti venire quattro giorni a Formia per poi andare in Qatar per un torneo importante per il ranking. Gli hanno comunicato che non possono passare per Roma per andare in Qatar. Poi è uscita una regola: chi è stato in Italia nei 30 giorni precedenti all’arrivo in Qatar doveva stare comunque in quarantena. Nel frattempo un’altra coppia non ancora qualificata doveva partire per il Qatar ma intanto hanno annullato la competizione. E' un manicomio".

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