Alcune farmacie del barese vendevano mascherine, con una percentuale esponenziale di rincaro rispetto al prezzo di acquisto fino al + 6.000%. E' quanto hanno accertato le Fiamme Gialle di Bari durante l'indagine sui prodotti igienizzanti e i dispositivi di protezione venduti a prezzi esorbitanti che ha portato anche a 30 perquisizioni in diverse città della provincia, oltre che nel capoluogo, a carico di diverse imprese i cui titolari sono cittadini di nazionalità sia italiana che cinese, e al sequestro di 30 mila prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani) per un valore commerciale di circa 220.000 euro.
Sono stati alcuni clienti a segnalare questi episodi distorsivi. E' emerso che gli esercenti, allo scopo di massimizzare il proprio guadagno, avevano acquistato maxi confezioni di mascherine per poi immetterle in consumo, dopo averle riconfezionate, in singole bustine trasparenti. Infine, i militari hanno 'verbalizzato', sotto il profilo amministrativo, alcuni esercenti per la violazione delle disposizioni del Codice del consumo per aver posto in vendita prodotti carenti di alcune informazioni necessarie per il loro corretto utilizzo da parte dei consumatori e, a fronte delle pratiche commerciali scorrette rilevate, interesseranno, tramite il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza di Roma, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per le determinazioni in merito.