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Coronavirus, Meloni: "Se si chiude tutto no a intemperanze"

07 marzo 2020 | 12.19
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Giorgia Meloni (Foto Fotogramma)
Giorgia Meloni (Foto Fotogramma)

"E' un'ipotesi che alla fine si debba chiudere tutto, quando ce lo diranno gli esperti sarà importante che la popolazione si renda conto che in questa fase, qualunque cosa venga chiesta dalle Istituzioni è bene, come ha detto anche il Presidente Mattarella, rispettarlo, perché anche un'intemperanza può rappresentare un problema". Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, a proposito dell'emergenza Coronavirus, in un'intervista a Rainews 24.

"E' un momento nel quale dobbiamo serrare i ranghi, stare concentrati, senza panico, senza diventare noi parte del problema. Più rispettiamo quello che le istituzioni ci dicono, tra le mille confusioni comunicative che ci sono, più diamo una mano", ha aggiunto Meloni.

"Io -ha sottolineato- non ho paura per me, per mia figlia, penso che in questa fase la questione si gestisca. Questo è un virus pericoloso soprattutto per i più fragili, ho paura per i più fragili, ho paura per una nazione che potrebbe arrivare a non avere gli strumenti per curare tutte le persone che può curare, è questa la cosa che mi spaventa. Mi spaventano i danni collaterali: la questione economica, le imprese che stanno in difficoltà, le persone che non riescono ad avere delle risposte".

Per quanto riguarda profili più politici, la Meloni - intervistata da 'Il Sole 24 Ore' ha affermato che Fratelli d'Italia è pronto a sostenere un eventuale scostamento del bilancio chiesto dal governo per coprire i nuovi interventi, ma "la collaborazione implica reciprocità e finora questa è mancata. Mi auguro che le parole del Capo dello Stato abbiano fatto breccia anche nell’esecutivo", dice, sottolineando che per fronteggiare l'emergenza Coronavirus sono necessari "interventi che richiedono un sostegno economico molto importante".

"Per questo -aggiunge- sposo in pieno anche la proposta del presidente di Confindustria per che chiede un coinvolgimento della Bce e un grande piano di investimenti europeo. È su queste scelte che chiediamo al governo un confronto. E lo chiediamo ora perché noi siamo pronti a fare la nostra parte ma non da meri spettatori. In ogni caso a scatola chiusa non votiamo niente. In Senato c’è già in commissione Bilancio il decreto con le prime misure emergenziali. Che per noi sono insufficienti. Noi stiamo offrendo al governo una collaborazione reale perché in questi momenti prima di tutto c’è l’interesse del Paese e degli italiani non certo quello dei partiti".

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