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Coronavirus: Parisi, 'ricostruire? Contributo apolitico per piano azione strategico'

18 aprile 2020 | 20.51
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Stefano Parisi
Stefano Parisi

Una serie di proposte per ripartire, un aiuto concreto da offrire al governo per uscire in sicurezza dall’emergenza, rilanciare l'economia e ricostruire il Paese. Prende corpo il progetto che riunisce oltre 40 professionisti, imprenditori e accademici - tra cui Stefano Parisi, Giovanni Tria, Raffaele Calabrò, Vito Gamberale, Maurizio Sacconi, Florindo Rubbettino - per un "piano strategico" che possa contribuire al rilancio. "E' importante reagire tempestivamente ma con responsabilità", sostengono i promotori di 'Ricostruire’, questo il nome del progetto che nasce come appello a chi vuol mettere le sue competenze al servizio dell'Italia. Il documento nei giorni scorsi è stato inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al capo della task force Vittorio Colao.

"Con l'aiuto di tutti coloro che in questi mesi hanno partecipato, con le migliore idee sul tema dell'emergenza sanitaria e l'uscita della crisi, abbiamo cercato di mettere a punto un piano strategico per permettere che si proceda il prima possibile con la riapertura in sicurezza delle attività economiche. Il nostro è un contributo apolitico", spiega all'Adnkronos Stefano Parisi, promotore dell'iniziativa. "I nostri suggerimenti in ordine sia a misure organizzative - come affrontare l'emergenza sanitaria, capovolgendo la strategia - sia a misure di tipo economico per evitare innanzitutto la mortalità delle imprese".

"Per rilanciare la vita sociale ed economica del Paese - dice l'ex dg di Confindustria - bisogna prima di tutto scovare i positivi, fare più test. Almeno 500.000 test rapidi al giorno agli italiani, a cominciare dal personale sanitario e da coloro che lavorano in ambienti affollati. Quindi isolare chi è positivo". Poi mettere in sicurezza il sistema produttivo "liberando risorse usate male come il reddito di cittadinanza".

"L'Italia perderà 9-10 punti di Pil nel 2020, crescerà molto il debito pubblico, occorre una spinta forte affinché si eviti il rischio default. L'idea è quella di togliere tutti quei vincoli che non fanno crescere la nostra economia (ad esempio, il codice degli appalti, l'abuso d'ufficio che blocca tutti i dirigenti pubblici). Va bene poi il fondo di garanzia messo in campo dal governo - sottolinea Parisi - ma non vi può essere solo debito. L'idea di Tria, per esempio, è di aiutare le Pmi con un contributo a fondo perduto, che tra l’altro genererebbe maggiore gettito nel 2021. Bisogna poi lavorare sul diritto fallimentare. Sburocratizzare, investire sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Ricostruire il sistema sanitario. Insomma, una serie di riforme che possano rimettere in moto l'economia".

"Per ora dobbiamo decidere rapidamente quando aprire e avere una strategia chiara da qui al 3 maggio, non possiamo stare solo nelle mani dei virologi, perché rischiamo un disagio sociale e una crisi economica senza precedenti. Senza lavoro d'altronde si muore. Il Governo cambi passo", conclude Parisi ricordando che le proposte "concretissime" che fioccheranno attraverso il piano ‘Ricostruire’ saranno messe nero su bianco, presentate alla stampa e al governo.

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