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Coronavirus, caos su 'Covid tax'

10 aprile 2020 | 16.47
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Nazareno: "Proposta in discussione al gruppo". Delrio: "Fake news definirla patrimoniale, è contributo di solidarietà"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Proposta contributo di solidarietà per redditi Irpef superiori a 80.000 euro lordi annui". Questo il titolo dell'emendamento al decreto Cura Italia annunciato oggi dal capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio. Un annuncio che ha fatto scattare Italia Viva, ma anche i 5 Stelle, decisamente contrari alla proposta Pd o meglio Covid tax, come è stata ribattezzata.

Il gruppo Pd alla Camera, si legge in un comunicato firmato da Delrio e dal capogruppo dem in commissione Bilancio Fabio Melilli, "in piena sintonia con il partito, ritiene opportuno che venga introdotto, nel provvedimento che arriva ora alla Camera, un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi".

"Il Pd è sempre più il partito delle tasse", dicono da Iv di Matteo Renzi. "Non esiste", bocciano i 5 Stelle. Mentre dal Nazareno si spiega che si tratta di "una proposta che si sapeva stavano discutendo al gruppo". Insomma, un'iniziativa parlamentare dei deputati dem. A palazzo Madama, dove appena ieri stato approvato il Cura Italia, i senatori Pd sembra non fossero avvertiti della misura allo studio dei colleghi di Montecitorio.

Il centrodestra va all'attacco e parla di "patrimoniale". "È una gigantesca fake news definire una patrimoniale la nostra proposta di un contributo di solidarietà a carico dei redditi superiori a 80mila euro per venire incontro a quanti, a causa della crisi prodotta dalla pandemia, non riescono nemmeno a procurarsi i beni di prima necessità" dice Delrio.

"Siamo dinanzi alla più grave crisi del Paese dal secondo dopoguerra e per questo serve una misura che va in direzione della giustizia sociale - prosegue - Questa misura, pensata anche dal governo di centrodestra nel 2010, avrebbe carattere temporaneo e non sarebbe richiesta a chi ha subito danni dalla crisi. Noi continuiamo a voler perseguire sempre più giustizia sociale. Sorprendono certe reazioni anche all'interno della maggioranza ma noi crediamo che questa discussione vada fatta e abbiamo dato il nostro contributo".

Ma cosa dice la proposta Pd? Nel testo dell'emendamento si prevede che "oltre 80.000 si applica il 4%, oltre 100.000 si applica il 5%, oltre 300.000 si applica il 6%, oltre 500.000 si applica il 7%, oltre 1.000.000 si applica l'8%". In tutto per un valore di 1,25 miliardi di euro e per un totale di 803.741 contribuenti (pari all’1,95% del totale contribuenti Irpef che sono circa 41,2 milioni).

Si legge nel testo: "Contributo di solidarietà IRPEF. In considerazione della eccezionalità della situazione economica e sociale legata connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 a decorrere dal 1º gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2022, sul reddito complessivo (...) è dovuto un contributo di solidarietà rispettivamente: a) pari al 4 per cento sulla parte eccedente l’importo di 80.000 euro lordi annui e fino a 100.000 euro; b) pari al 5 per cento sulla parte eccedente l’importo di 100.000 euro lordi annui e fino a 300.000 euro".

Ed ancora: "c) pari al 6 per cento sulla parte eccedente l’importo di 300.000 euro lordi annui e fino a 500.000 euro; d) pari al 7 per cento sulla parte eccedente l’importo di 500.000 euro lordi annui e fino 1 milione di euro; e) pari all’8 per cento sulla parte eccedente l’importo di 1 milione di euro".

Per la prima fascia da 80.000 a 90.000 euro si parla di 200.020 contribuenti; per quella da 90.000 a 100.000 di 136.279; per quella da 100.000 a 120.000 di 165.176; per quella da 120.000 a 150.000 di 123.173 contribuenti; da 150.000 a 200.000 riguarda 86.805 contribuenti; da 200.000 a 300.000 si parla di 53.997; da 300.000 a 500.000 di 34.650; da 500.000 a 1 milione di 2.845 e infine oltre 1 milione riguarda 796 contribuenti. Nell'emendamento si spiega inoltre che "il contributo di solidarietà è deducibile dal reddito complessivo" e che "per l'accertamento, la riscossione e il contenzioso riguardante il contributo di solidarietà, si applicano le disposizioni vigenti per le imposte sui redditi".

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