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Coronavirus, salgono a 1500 i casi 'importati' in Cina

15 aprile 2020 | 09.14
LETTURA: 2 minuti

Un morto a Hubei e 46 nuovi casi, di cui solo 10 locali. Più di 1000 i soggetti asintomatici sotto sorveglianza sanitaria

(Afp)
(Afp)

La Cina registra 36 casi 'importati' di coronavirus, per un totale di 1.500, e 10 casi di trasmissione locale di Covid-19, otto nella provincia nordorientale di Heilongjiang e due in quella sudorientale del Guangdong. La Commissione sanitaria nazionale cinese ha anche dato notizia di un altro decesso nella provincia di Hubei, dove si è inizialmente manifestata la Covid-19, e sale a 3.342 il bilancio dei morti con coronavirus nel gigante asiatico.

I casi positivi sono 82.295, mentre sono 77.816 le persone dichiarate guarite dopo aver contratto l'infezione. Tra i casi 'importati', 45 persone sono in condizioni descritte come "gravi". I dati ufficiali parlano anche di 1.023 i soggetti asintomatici sotto sorveglianza sanitaria.

Sono intanto "cessate le attività" all'Ospedale Leishenshan dedicato alla cura dei pazienti Covid-19, che i cinesi allestirono in dieci giorni nella città di Wuhan. Lo riportano i media ufficiali. Gli ultimi quattro pazienti, scrive il China Daily, "sono risultati negativi ai test per il coronavirus, ma sono in condizioni gravi a causa di altre patologie e ieri sono stati trasferiti all'Ospedale Zhongnan dell'Università di Wuhan". Si tratta, si legge, di una persona di 31 anni, una di 80 e due 70enni ricoverati in terapia intensiva.

La chiusura dell'ospedale, inaugurato l'8 febbraio con 1.500 posti letto, è uno sviluppo importante nella lunga battaglia di Wuhan contro il coronavirus, indica che nella città il trattamento della Covid-19 è "tornato alla normalità", ha sostenuto Jiao Yahui, un funzionario della Commissione sanitaria nazionale cinese citato dall'agenzia Xinhua. Qui, ha detto al China Daily il direttore sanitario dell'Ospedale Leishenshan e dell'Ospedale Zhongnan, Wang Xinghuan, sono stati curati 2.011 pazienti con un tasso di letalità del 2,3%. Le autorità, riportano i media ufficiali, hanno comunque deciso di non smantellare subito la struttura. La notizia arriva dopo che il 10 marzo i media ufficiali avevano annunciato la chiusura di tutti i 16 ospedali "provvisori" aperti a Wuhan per l'emergenza coronavirus.

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