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Corruzione, indagato Paolo Romani: "Sorpreso, parlerò con giudice per chiarire"

30 marzo 2022 | 13.53
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Il senatore di 'Italia al Centro' è finito in un decreto di perquisizione disposto dal pm Paolo Mandurino nell’inchiesta sul crac della società di lavoro interinale Maxwork

(Fotogramma)
(Fotogramma)

''Sono sorpreso ma intendo parlare con il giudice e chiarire''. Lo dice all'Adnkronos il senatore di 'Italia al Centro', Paolo Romani, appresa la notizia di essere indagato dalla procura di Bergamo per corruzione.

Secondo quanto rivela il sito La Repubblica, il nome del politico, prima legato a Forza Italia e ora al nuovo partito di Giovanni Toti, emerge "da un decreto di perquisizione disposta dal pm Paolo Mandurino, nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta sul crac della società di lavoro interinale Maxwork, dichiarata fallita nel giugno 2015, in cui era rimasto coinvolto anche l'ex marito di Valeria Marini, l'imprenditore Giovanni Cottone".

Con il politico, sempre secondo quanto riferisce l'articolo, "sono indagati per corruzione, e perquisiti stamattina, il fondatore dell'azienda Massimiliano Cavaliere, il commercialista Placido Sapia e l'ex responsabile amministrativa Giuliana Mila Tassari. Ma nell'inchiesta sono indagati anche l'ex europarlamentare di Fratelli d'Italia Stefano Maullu e il fratello Antonio Sandro, entrambi accusati di false comunicazioni al pm". Secondo l'impianto accusatorio della procura, i tre manager di Maxwork, nel gennaio 2015 avrebbero consegnato 12 mila euro in contanti a Romani, "come corrispettivo di un atto contrario ai doveri del suo ufficio". La somma sarebbe stata "materialmente consegnata in un plico chiuso, ritirato presso gli uffici della Maxwork da Antonio Sandro Maullu, su incarico di Stefano Maullu". Una circostanza che sarebbe "pienamente provata da una intercettazione ambientale" riemersa nel procedimento principale. Un audio "da cui risulta il ritiro da parte di Maullu Antonio Sandro, su richiesta di Paolo Romani, del plico destinato al medesimo Romani".

I fratelli Maullu però, alla richiesta di fornire informazioni in procura, il 2 marzo scorso, "hanno escluso espressamente di essersi recati negli uffici della Maxwork per ritirare un plico, contenente la somma indirizzata a Romani Paolo, così rendendo false dichiarazioni". "Siamo stupiti di questa indagine, non si capisce quale sia l'atto contrario ai doveri d'ufficio - commenta il legale di Romani, l'avvocato Daniele Giovanni Benedini -. Cercheremo di capire nei prossimi giorni cosa ci viene contestato".

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