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Da M5S e Sel mozione di sfiducia a Lupi: "Si dimetta". Delrio: "Sta valutando"

17 marzo 2015 | 12.55
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Bufera dopo la vicenda Grandi Opere. Mozione del Carroccio contro il titolare del Viminale: "Chiederemo le firme a tutte le opposizioni". Grillo attacca: "Lupi ha fallito si dimetta e restituisca i quattrini". Corruzione, spunta anche un prete suicida. Arrestato in Belgio il presidente di Federacciai Antonio Gozzi

Da M5S e Sel mozione di sfiducia a Lupi:

Una mozione di sfiducia e mezzo (perchè la Lega ha puntato il dito su Angelino Alfano), una richiesta unanime di chiarimento da tutti i gruppi parlamentari del Senato e soprattutto un deciso invito a fare le "valutazioni" opportune che arriva da più parti. Il giorno dopo l'esplosizione dell'inchiesta sulle Grandi Opere, la posizione del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi si è fatta ancora più delicata.

Politicamente, perchè da un punto di vista giudiziario come ha ricordato Graziano Delrio, Lupi "non è indagato". Eppure, a sera, sono proprio le parole del sottosegretario alla presidenza a pesare di più nella giornata che doveva servire a capire meglio la posizione del ministro dell'Ncd. "Io non ho elementi per dire che si deve dimettere, non è una cosa nella nostra disponibilità. Poi ci sono le decisioni che spettano al singolo, le valutazioni che si stanno facendo in queste ore e una valutazione pare sia in corso".

Le parole di Delrio arrivano dopo che da palazzo Chigi era trapelata una certa freddezza nei confronti della situazione del ministro dei Trasporti. "Il problema c'è", era stata la prima reazione del premier Matteo Renzi che prima di riproporsi di approfondire oggi il caso aveva subito sottolineato che doveva essere il diretto interessato a "fare chiarezza". Da qui, la voce di un pressing per favorire un epilogo che comprendesse il passo indietro di Lupi ha preso sempre più corpo nel corso del pomeriggio.

Una interpretazione della situazione, però, lontana anni luce da quella fornita da parte dello stesso ministro: "Non mi dimetto. Contro di me non c'è niente. E' tutta una manovra contro di me in chiave elettorale in Lombardia", ha ripetuto per tutto il pomeriggio Lupi anche ai colleghi dell'Ncd che l'hanno sentito. Tra questi, ovviamente, il leader Angelino Alfano. Per gran parte della giornata, invece, non ci sarebbe stato alcun contatto tra Renzi e il ministro.

Intanto un fronte ampio ha stretto l'esponente Ncd sotto assedio, da Grillo allo stesso Pd tutti hanno in sostanza puntato il dito contro il titolare dei Trasporti. "E' evidente che Lupi deve chiarire", ha spiegato il presidente dem Matteo Orfini in una intervista a 'Repubblica Tv'. Lo stesso Pd, con la minoranza particolarmente attiva (Pippo Civati ha anche rinfacciato a Renzi il caso Cancellieri), ha detto sì al Senato alla proposta avanzata in capigruppo di avere chiarimenti in aula dal diretto interessato.

Più decise le opposizioni: Beppe Grillo ha tuonato su Internet ("si dimetta e restituisca i soldi") e M5s e Sel hanno presentato una mozione di sfiducia. Al momento, accettando in qualche modo l'invito arrivato da più parti, l'intenzione di Lupi sarebbe quella di aspettare di chiarire in Parlamento le sue ragioni. Prima di allora, nessuna decisione. A meno che il pressing diventi davvero insostenibile. In quel caso, la prospettiva potrebbe cambiare completamente.

Nel testo della mozione, il M5S e Sel chiedono la sfiducia e le dimissioni del responsabile delle Infrastrutture" perché, a prescindere da eventuali responsabilità penali, dalle intercettazioni non emerge solamente una stretta vicinanza di Lupi con il soggetto indagato Ercole Incalza ma quasi una vera e propria subordinazione che mina la credibilità del ministro e pone un grave pregiudizio sulla sua capacità di svolgere liberamente la sua funzione". Alla mozione, con molte probabilità, riportano fonti 5 Stelle all'Adnkronos, aderirà anche la Lega Nord.

Analoga iniziativa del Carroccio nei confronti del ministro Angelino Alfano. "Chiederemo le firme a tutte le opposizioni. Per noi, deve cadere il governo", dice all'Adnkronos il capogruppo del Carroccio alla Camera Massimiliano Fedriga. "Ncd ha un responsabile che si chiama Angelino Alfano - prosegue Fedriga - tra questione ministero Infrastrutture, Cara di Mineo e immigrazione, la responsabilità deve prendersela Alfano, non può fare lo scaricabarile". Sullo scandalo che ha travolto le Grandi Opere "esiste una responsabilità politica e non possiamo far finta di nulla".

"'Al Lupi! Al Lupi!' Lupi o è un fallimento come ministro oppure porta sfiga. O entrambe. Le persone che si è messo vicino per la gestione di soldi e appalti sono state arrestate dopo anni che agivano indisturbate all'interno delle Istituzioni. Perché Lupi le ha scelte e perché Lupi le ha coperte? Chi gli ha suggerito/ordinato di farlo?", attacca Beppe Grillo tornando a chiedere un passo indietro.

Intanto, la capigruppo del Senato ha deciso all'unanimità, su proposta della Lega Nord, di chiedere a Lupi di riferire in Aula sulla vicenda delle Grandi Opere che ha portato all'arresto di Ettore Incalza. Nessuno si è opposto alla richiesta (anche il rappresentante di Ap in capigruppo, Laura Bianconi si è dichiarata favorevole) e quindi la presidenza del Senato prenderà contatti con il ministero per conoscere quando Lupi potrà venire a informare il Senato.

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