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"Così venivano mutilate le vittime consenzienti"

08 agosto 2018 | 11.29
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Per spezzare le ossa alle vittime consenzienti della truffa scoperta dalla Procura di Palermo venivano usati anche dischi di ghisa da venti chili usati nelle palestre. E' quanto emerge dall'operazione 'Tantalo' della squadra mobile di Palermo che ha portato al fermo di undici persone. A volte alle vittime venivano praticate anche delle iniezioni di anestetico procurate da complici, tra cui una infermiera dell'ospedale Civico di Palermo.

Una volta fratturate le braccia o le gambe del malcapitato l'organizzazione "che si avvaleva di diverse compiacenze" provvedeva a mettere in scena il finto incidente stradale ingaggiando falsi testimoni. Una volta inscenato l'incidente venivano avviate le pratiche assicurative che potevano valere importo variabili tra i 100 e 150mila euro per singola pratica. "Le fratture erano fatte tutte allo stesso modo", dicono gli investigatori. Fatta luce anche sulla morte di un tunisino trovato senza vita il 9 gennaio 2017 per strada. A prima vista sembrava vittima di un incidente stradale ma le anomalie riscontrate su quel sinistro hanno indotto gli inquirenti a indagare.

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