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Costa Concordia, la difesa di Schettino: "C'è accanimento contro l'ex Comandante"

19 maggio 2016 | 10.49
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Francesco Schettino (Fotogramma)
Francesco Schettino (Fotogramma)

"Siamo di fronte a un incidente organizzativo, invece, si è fatto di tutto per addossare le responsabilità al solo Francesco Schettino. Contro di lui c'è un accanimento. Si è parlato perfino di criminale ritardo da parte sua" nella gestione della fase di emergenza della Costa Concordia. Lo ha detto l'avvocato Donato Laino, difensore dell'ex comandante Francesco Schettino, nell'arringa durante il processo davanti alla Corte d'Appello di Firenze. Schettino, condannato in primo grado dal Tribunale di Grosseto a 16 anni di reclusione.

Anche oggi, come nelle precedenti udienze davanti alla Corte d'Appello di Firenze, iniziate il 28 aprile scorso, l'ex comandante Schettino è assente. L'imputato è rimasto nella sua casa di Meta di Sorrento. "E' finito il tempo dello show", ha detto l'avvocato Saverio Senese, il legale che fa parte del collegio difensivo insieme all'avvocato Donato Laino, spiegando il motivo dell'assenza del suo cliente. "Schettino verrà al processo di Firenze solo se la Corte richiederà la sua presenza", ha aggiunto Senese.

La nave Costa Concordia naufragò davanti al porto dell'isola del Giglio il 13 gennaio 2012, provocando 32 vittime. In primo grado l'ex comandante Francesco Schettino era stato condannato a 16 anni. Nella prima udienza di appello, il sostituto procuratore generale Giancarlo Ferrucci ha chiesto di ricalcolare la pena per Schettino, infliggendo una pena di 27 anni e tre mesi di reclusione.

LA DIFESA - "Tutta questa storia rimane solo e soltanto un incidente, un incidente organizzativo, frutto di un sistema che non ha funzionato" ha detto l'avvocato Laino nella sua arringa, durata sei ore. All'isola del Giglio c'è stato "un sistema che non ha funzionato e che nel momento critico ha mostrato tutte le sue falle - ha aggiunto il legale nella sua arringa -. Certo Schettino è responsabile come comandante, ma le responsabilità altrui non possono essere attribuite a lui. Per giudicare l'uomo si deve capire il contesto. Quello a cui Schettino è stato sottoposto in primo grado è stato un processo show, tanto che Schettino è stato addirittura braccato". "Si è voluto vedere esclusivamente Schettino responsabile di questa vicenda", ha affermato tra l'altro l'avvocato Laino, precisando che le indagini sono state fatte a 360 gradi solo su Schettino da parte della Procura. "E' stata scandalosa l'archiviazione del comandante in seconda della Costa Concordia", ha aggiunto il difensore di Schettino. Al comando della nave c'era Ciro Ambrosio, primo ufficiale della Concordia, e fu lui "a deviare la rotta".

Per Laino, fu "appositamente estratta" la famosa telefonata del capitano Gregorio De Falco, l'eroe della notte della Costa Concordia , quello che ordinò al comandante della nave, Francesco Schettino, il celebre e rabbioso "torni a bordo cazzo".

"I morti ci sono stati perché il sistema intero non ha funzionato - ha dichiarato l'avvocato difensore Donato Laino -. Ad esempio, la responsabilità della morte dei lavoratori della nave non può essere attribuita solo a Schettino, ma anche al responsabile della sicurezza. E invece, Schettino è imputato anche di questo".

L'udienza è stata aggiornata a domani mattina, quando alle ore 10 riprenderà con la prosecuzione dello stesso Laino.

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