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Costretti a fuggire dalle loro case, nel mondo 60 mln di migranti forzati

18 giugno 2015 | 10.07
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Ungheria costruirà muro anti-migranti al confine con la Serbia

(Infophoto)
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Sono 59,5 milioni i migranti forzati costretti a fuggire dalle loro case alla fine del 2014 rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa. L'incremento rispetto al 2013 è stato il più alto mai registrato in un solo anno. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Global Trends, pubblicato oggi.

Nel 2014, ogni giorno 42.500 persone in media sono diventate rifugiate, richiedenti asilo o sfollati interni, dato che corrisponde a un aumento di quattro volte in soli quattro anni. In tutto il mondo, una persona ogni 122 è attualmente un rifugiato, uno sfollato interno o un richiedente asilo. Se i 59,5 migranti forzati nel mondo componessero una nazione, sarebbe la ventiquattresima al mondo per numero di abitanti.

"Siamo di fronte a un cambio di paradigma, a un incontrollato piano inclinato in un'epoca in cui la scala delle migrazioni forzate, così come le necessarie risposte, fanno chiaramente sembrare insignificante qualsiasi cosa vista prima", ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. "È terrificante che da un lato coloro che fanno scoppiare i conflitti risultano sempre più impuniti, e dall'altro sembra esserci apparentemente una totale incapacità da parte della comunità internazionale a lavorare insieme per fermare le guerre e costruire e mantenere la pace".

Le migrazioni forzate su scala mondiale provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto i massimi livelli registrati sinora e i numeri sono in rapida accelerazione. Secondo il Rapporto Global Trends 2014 dell'Unhcr, l'accelerazione principale è iniziata nei primi mesi del 2011, quando è scoppiata la guerra in Siria, diventata la principale causa di migrazione forzata a livello mondiale.

Nel solo 2014 ci sono stati 13.900.000 nuovi migranti forzati, quattro volte il numero del 2010. A livello mondiale si sono contati 19,5 milioni di rifugiati (rispetto ai 16,7 milioni del 2013), 38,2 milioni di sfollati all'interno del proprio paese (rispetto ai 33,3 milioni del 2013) e 1,8 milioni di persone in attesa dell'esito delle domande di asilo (contro 1,2 milioni del 2013). Il dato più allarmante è che più della metà dei rifugiati a livello mondiale sono bambini.

"A causa delle enormi carenze di finanziamenti e degli ampi divari nel regime globale per la protezione delle vittime di guerra, molte persone bisognose di compassione, aiuto e rifugio vengono abbandonate a loro stesse - ha dichiarato Guterres - In un'era di esodi forzati di massa senza precedenti, abbiamo bisogno di una risposta umanitaria senza precedenti e di un rinnovato impegno globale in favore della tolleranza e della protezione delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni".

A fine 2014 il numero di migranti forzati in Europa ha raggiunto quota 6,7 milioni, rispetto ai 4,4 milioni alla fine del 2013, in aumento del 51%, secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. I paesi europei che hanno ricevuto il maggior numero di domande di asilo sono stati la Germania e la Svezia.

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