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Comunicato stampa

Covid-19 e studi professionali: rimanere aperti in sicurezza

17 novembre 2021 | 16.09
LETTURA: 3 minuti

Milano, 17 Novembre 2021. Non è esattamente un ritorno alla normalità, ma la strada intrapresa ha questa direzione. Mentre i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono tornati a riempire gli uffici e quelli privati hanno iniziato a familiarizzare con una tipologia di lavoro sempre ibrida ma orientata alla modalità in presenza, per i liberi professionisti l’obiettivo è rimasto garantire a pazienti/clienti un luogo in cui sentirsi al sicuro.

Al tempo del Covid-19, la sicurezza negli studi professionali è diventato un argomento ancora più importante di quanto non lo fosse già in passato, con i lavoratori autonomi chiamati ad occuparsi in prima persona dell’attuazione del protocollo e delle misure atte a contrastare e a contenere la diffusione del Coronavirus.

Dalla riorganizzazione degli spazi alle regole generali di comportamento: ecco le linee guida da seguire.

Le linee guida per mantenere lo studio professionale aperto

Se prevedere la stipula di un’assicurazione sanitaria per liberi professionisti rimane, sostanzialmente, l’unico gesto di protezione con cui prendersi cura di sé (e dei propri affari), esiste una lunga lista di accorgimenti necessari per proteggere i propri clienti. E, al tempo stesso, assicurarsi che lo studio professionale rimanga aperto anche quando i numeri dei casi aumenteranno.

Tutto parte dalla gestione ottimizzata degli spazi dello studio: come ormai prassi da oltre un anno e mezzo, deve essere preferito l’utilizzo di stanze individuali e, lì dove questo non è possibile, è necessario prevedere postazioni dedicate ma ben distanziate. Per gli spazi comuni, rimane valido l’obbligo di stabilire la capienza massima, oltre alla quale non viene garantita la giusta sicurezza.

In ogni spazio, poi, deve essere ricavata una piccola area filtro destinata all’applicazione delle pratiche igieniche e protettive di accesso come la disinfezione delle mani. In questo senso, i prodotti per l’igienizzazione delle mani devono essere disponibili ovunque, magari prevedendo strumenti di segnalazione ad hoc. Deve essere garantita l'aerazione costante degli ambienti, con il ricambio d’aria che diventa tassativo in compresenza.

Ovviamente, sono vietati gli assembramenti ed è opportuno che clienti o fornitori rimangano nello studio solamente il tempo necessario. Per le modalità di ingresso e di uscita è suggerito predisporre percorsi finalizzati a ridurre le occasioni di contatto e permettere l’accesso solamente utilizzando le mascherine protettive. Le modalità d’uso dei dispositivi di protezione individuali devono essere conformi alle indicazioni dei relativi produttori e delle pubbliche autorità.

È bene che sia essere rafforzata l’attività di pulizia dei locali dello studio professionale, sia attraverso il coinvolgimento dei collaboratori stessi sia mediante una sanificazione approfondita da prevedere periodicamente e in assenza di personale al lavoro.

In caso di contagio di uno dei professionisti dello studio, viene esclusa la responsabilità del titolare ma rimane valida l’esclusione dalle mansioni quotidiane del lavoratore con sintomi e l’isolamento, la notifica presso le autorità competenti per la comunicazione a quanti entrati in contatto diretto con la persona.

Cosa aspettarci nei prossimi mesi?

Pubblicizzare e attuare le seguenti disposizioni nello studio di lavoro è indispensabile per affrontare la nuova (probabile) ondata senza ripercussioni negative. In Europa, infatti, i contagi da Coronavirus non sembrano voler diminuire, con la situazione che è stata ritenuta “molto preoccupante” per ben 10 Paesi. In Austria è iniziato il lockdown per coloro non vaccinati mentre in Germania si sta facendo piede l’idea di ripristinare lo Smart Working per i lavoratori che possono svolgere le proprie mansioni in modalità virtuale.

Anche in Olanda si è tornati alle chiusure parziali e non è da escludere che anche in Belgio, Polonia, Croazia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia il Natale si vivrà in casa.

Al momento, il territorio italiano è tra quelli in cui la pandemia resta sotto controllo seppur l’incidenza sia in aumento. L’invito dell’Istituto superiore di sanità è “mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.

Per maggiori informazioni

https://beprof.it/coperture-sanitarie/

Responsabilità editoriale: TiLinko.it – Img Solutions srl

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