A pesare, secondo gli esperti, oltre alla crisi finanziaria generata dalla pandemia anche l'isolamento sociale e lo stigma nei confronti di chi ha superato la malattia e dei loro familiari
Ben 71 suicidi e 46 tentativi di togliersi la vita, da marzo a oggi in Italia, legati in maniera diretta o indiretta al Coronavirus. Un bilancio pesante: oltre alle conseguenze della crisi finanziaria, contano anche l’isolamento sociale, ben diverso dal distanziamento fisico necessario per il contenimento del contagio; lo stigma nei confronti di chi ha superato la malattia e dei loro cari o familiari; il peggioramento di un disagio psichico già presente ed esasperato dalle difficoltà emerse con la pandemia. A lanciare l'allarme sono gli esperti riuniti al Convegno internazionale di suicidologia e salute Pubblica, organizzato da Sapienza Università di Roma con il sostegno non condizionato della Fondazione internazionale Menarini, in versione digitale online dal 7 al 12 settembre, in occasione della Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio del 10 settembre.
Gli psichiatri stimano "un incremento del rischio di suicidi" e per prevenirli, oltre a saperne riconoscere i segnali d’allarme, ritengono necessario anche l’impegno dei media: una review di oltre 100 studi scientifici dimostra che parlare dei casi di suicidio in maniera corretta non solo non induce all’emulazione, ma può addirittura ridurre il numero delle vittime.