"Per quanto riguarda l'Africa australe, consideriamo punitive, affrettate e prive di fondamento scientifico le misure adottate dai Paesi europei. Queste misure non contribuiscono a combattere il Covid-19 a livello internazionale e hanno implicazioni per lo sviluppo dei nostri Paesi. Oggi è dimostrato che isolare i Paesi non elimina il virus". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Cesar Gouveia, ambasciatore del Mozambico a Roma, commentando le restrizioni imposte da numerosi Stati europei, tra cui l'Italia, agli ingressi da 8 Paesi tra cui il Sudafrica e lo stesso Mozambico a causa dei timori legati alla variante omicron.
"Ciò di cui l'Africa ha bisogno, e in particolare il Mozambico, è il supporto per vaccinare la maggior parte della popolazione", prosegue Gouveia, ricordando che nel corso di quest'anno "sono stati numerosi gli appelli di diverse organizzazioni e personalità per aumentare il sostegno ai Paesi africani nella fornitura di vaccini. Ad oggi, un numero molto insignificante della popolazione africana è stato vaccinato".
"La posizione adottata dai Paesi europei, Italia compresa, è molto dura per i nostri paesi", aggiunge l'ambasciatore, evidenziando tuttavia come "il Mozambico e l'Italia hanno ottimi rapporti di cooperazione. Importanti aziende italiane operano nel nostro Paese contribuendo allo sviluppo del Mozambico" e che "nei giorni scorsi queste aziende stavano già gradualmente riprendendo le loro attività nel nostro Paese dopo il notevole miglioramento dei livelli di infezione da Covid-19".
Gouveia sottolinea quindi che "in questo momento il Mozambico ha un livello di infezione molto basso, inferiore allo 0,5%, con 4-7 casi ogni mille persone testate". Inoltre, "stiamo testando tutti quelli risultati positivi a novembre per vedere se hanno la variante omicron e fino a questo momento nessuno di loro è risultato positivo. Non chiudiamo le frontiere", conclude l'ambasciatore.