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Lo studio

Covid, anticorpo da guarito da Sars efficace contro il virus

18 maggio 2020 | 19.07
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Lo studio pubblicato su Nature: un anticorpo monoclonale identificato per la prima volta nel sangue di un paziente guarito dalla Sars nel 2003, si è rivelato in grado di inibire i coronavirus 'cugini', incluso Sars-Cov-2, causa della pandemia

Afp
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Un anticorpo monoclonale identificato per la prima volta nel sangue di un paziente guarito dalla Sars nel 2003, si è rivelato in grado di inibire i coronavirus 'cugini', incluso Sars-Cov-2, causa della pandemia di Covid-19. L'anticorpo, chiamato S309, è ora protagonista di un percorso rapido di sviluppo e test presso l'azienda Usa Vir Biotechnology, e il prossimo passo è quello di possibili studi clinici. I risultati della ricerca di laboratorio sull'anticorpo S309 sono descritti su 'Nature' dal team di David Veesler della School of Medicine dell'Università di Washington, e Davide Corti di Humabs Biomed Sa, una consociata di Vir.

Autrici principali dello studio sono Dora Pinto e Martina Beltramello di Humabs, insieme a Young-Jun Park e Lexi Walls, ricercatori nel laboratorio Veesler, che da diversi anni studia i meccanismi di infezione su una varietà di coronavirus. "Dobbiamo ancora dimostrare che questo anticorpo è protettivo negli organismi viventi", ha detto Veesler. "In questo momento non ci sono strumenti approvati o terapie autorizzate per combattere il coronavirus che causa Covid-19", ha aggiunto.

Se si dimostrerà che l'anticorpo funziona contro il nuovo coronavirus nell'uomo, potrebbe diventare una delle armi contro la pandemia. Veesler sottolinea che il suo laboratorio non è il solo a cercare anticorpi neutralizzanti contro Covid-19. Ciò che rende diverso dagli altri questo anticorpo è che arriva da un soggetto infettato 17 anni fa durante l'epidemia di Sars. "Questo è ciò che ci ha permesso di muoverci così velocemente rispetto ad altri gruppi", ha detto Veesler.

Gli scienziati hanno identificato diversi anticorpi monoclonali interessanti dalle cellule B della memoria del paziente sopravvissuto alla Sars. Le cellule della memoria si formano dopo una malattia infettiva. Di solito ricordano un patogeno, o uno simile a quello che il nostro organismo ha sconfitto in passato, e lanciano una difesa anticorpale contro una possibile reinfezione.

L'anticorpo S309 si è rivelato particolarmente potente nel colpire e disabilitare la proteina Spike, una sorta di uncino che favorisce l'ingresso del nuovo coronavirus nelle cellule. La combinazione dell'anticorpo S309 con altri anticorpi, sebbene più deboli, identificati nel paziente guarito dalla Sars ha migliorato la neutralizzazione del virus causa di Covid-19. Questo approccio, che prevede un cocktail con più anticorpi, potrebbe contrastare la capacità del microrganismo di sfuggire a un trattamento anticorpale a base di un singolo ingrediente, secondo i ricercatori. Fra gli altri istituti impegnati in questo studio c'è l'Institut Pasteur di Parigi, in Francia, l'Università della Svizzera italiana in Svizzera e l'Università di Washington a St. Louis, Missouri.

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